Quando fornisci ulteriori motivazioni ad un fuoriclasse assoluto, il rischio di farti male è elevatissimo.
Non avrà calcolato questo aspetto la federazione norvegese quando ha deciso di assumere Siegfried Mazet, l'allenatore di tiro di Martin Fourcade. Lui non l'ha presa bene e non ha mancato di esprimere tutto il suo disappunto, decidendo di rispondere in pista.
E se le risposte continueranno ad essere queste gli avversari potranno fare ben poco nel resto della stagione.
Nella mass start di Nove Mesto Fourcade completa il tris in terra ceca (aveva fatto lo stesso a Pokljuka), vincendo sprint, individuale e mass start ed ottenendo il settimo successo su otto gare individuali disputate in stagione.
Se contiamo anche le competizioni a squadre, le vittorie del fenomeno transalpino salgono a nove solamente nel primo mese di Coppa del Mondo. Con il successo nella mass start, inoltre, Fourcade si è imposto quest'anno in tutti i format individuali (sprint, inseguimento, individuale e mass start), diventando il primo nella storia a vincere almeno dieci gare nei suddetti format.
Oggi il francese vince quasi per inerzia. Dopo aver mancato un colpo nel secondo poligono, forza il ritmo nel terzo giro e si riporta sul gruppo di testa.
Lo zero nella prima sessione di tiro in piedi, al cospetto degli errori commessi dai principali avversari, gli consente di prendere la leadership e di staccare i più immediati inseguitori.
L'ultimo poligono è per lui ormai una formalità: ennesima serie senza errori e un altro ultimo giro che si trasforma in passerella.
Questa volta, a differenza di ieri dove si era addirittura fermato a dare il cinque allo straordinario e caloroso pubblico ceco, esulta in maniera più sobria, quasi annoiato da una superiorità disarmante.
Alle spalle di Fourcade, invece, la lotta è feroce e a spuntarla è Simon Schempp. Il tedesco, dopo aver commesso due errori nelle sessioni di tiro a terra, chiude la gara in crescendo senza mancare più alcun bersaglio.
Nell'ultimo giro fa valere le sue doti esplosive, battendo in volata un folto gruppo di atleti, tra i quali è presente Anton Babikov, che chiude al terzo posto.
Il russo può vantarsi di essere l'unico atleta che è riuscito nell'impresa di battere Fourcade quest'anno. Anche oggi dimostra di essere in grande crescita grazie ad una precisione al tiro invidiabile (un solo bersaglio mancato) e ad un rendimento sugli sci più che sufficiente.
Ai piedi del podio arriva uno dei beniamini di casa, il ceco Ondrej Moravec con due errori.
Colui che deve rammaricarsi più di tutti è ancora una volta Johannes Bø. Il giovane talento norvegese, infatti, cade nella discesa prima del traguardo, giocandosi di fatto le sue speranze di podio.
Bø e la Norvegia in generale sembrano patire psicologicamente l'inizio di stagione prepotente di Fourcade, che li costringe ad essere ancora a quota zero nella casella delle vittorie.
Il malanno di Svendsen, proprio nel momento in cui sembrava avere ritrovato la forma migliore, è l'ennesimo episodio negativo di una stagione che stenta a decollare.
Per quanto riguarda gli azzurri, invece, l'unico atleta in gara era Dominik Windisch. L'altoatesino parte molto bene chiudendo le prime due serie senza errori; il doppio bersaglio mancato nel terzo poligono, però, lo costringe a rincorrere.
Alla fine chiuderà sedicesimo con un altro errore nell'ultima sessione di tiro.