Anita Wlodarczyk non è donna da copertina, non ha l'appeal di illustri colleghe, eppure da anni domina, silenziosamente, il lancio del martello. Il meeting di Varsavia, in onore di Kamila Skolimowska, non ha il giusto riconoscimento mediatico, stretto nella morsa di Losanna e Parigi, eppure regala mirabolanti prestazioni. A partire proprio dalla gara del martello femminile, in cui la sorridente Wlodarczyk piazza una serie di livello straordinario. Accarezza gli 80 metri in apertura, quando prende confidenza con la gara, poi si installa sempre sopra la medesima misura, con l'81.77 del terzo lancio che fa da preambolo al nuovo limite mondiale. La quarta tornata è quella decisiva, la polacca rotea vorticosamente e scatena poi la sua potenza, con l'attrezzo che vola lontano e va a conficcarsi nel terreno ben oltre gli 82, anzi, quasi un metro più in là. 82.98, primato mondiale.
A festeggiare, con la Wlodarczyk, Majewski, fuoriclasse del peso all'ultima recita. I due si concedono ai fotografi, ai lati della scritta luminosa che sottolinea l'impresa di Anita. Majawski chiude la sua gara in seconda posizione, alle spalle del neozelandese Walsh, con una misura comunque interessante, oltre i 21 metri, 21.08.
La serata, ovviamente, è a forti tinte polacche, si assiste alla resurrezione del fenomenale Fajdek. Dopo la clamorosa eliminazione in fase di qualificazione a Rio, Fajdek lancia il martello a 82.47, nessuno come lui in stagione. Urbanek - 63.80 - conquista il disco, mentre la Licwinko - con 1.93 - è prima nell'Alto.
Nel complesso, un meeting di buon livello. Da sottolineare, nell'Alto maschile, il 2.35 di Barshim, con assalto, senza gloria, ai 2.41. Forte - 10"09 - vince i 100 al maschile, mentre nella medesima prova, al femminile, si impone la britannica Asher Smith. Crono normale, 11"28.