Quando si tratta di sfornare talenti cristallini, la Germania ha pochi eguali nel biathlon. E, con ogni probabilità, abbiamo assistito all'epifania di una predestinata, un'atleta chiamata a raccogliere la pesantissima eredità di una certa Magdalena Neuner.
E da Neuner, Laura Dahlmeier, ha mutuato anche la precocità, riuscendo a vincere a Oslo il suo primo titolo iridato all'età di 22 anni.
La fuoriclasse di Garmisch, dal canto suo, era riuscita nella medesima impresa con qualche mese d'anticipo. Dahlmeier ha tantissima strada davanti per provare anche solo ad avvicinare quanto fatto da Neuner in carriera.
Ma la prova di forza mostrata nell'inseguimento è senza dubbio un buon modo per vincere la prima medaglia d'oro ai mondiali.
Lo fa con uno shoot-out che non lascia scampo alle rivali. Già l'altro ieri, nella sprint, aveva dato la sensazione di avere qualcosa in più rispetto alle sue avversarie, soprattutto quando nel corso dell'ultimo giro ha innescato il turbo - come faceva la sua illustre connazionale - ed è riuscita ad agguantare la medaglia di bronzo.
Oggi ha lentamente accumulato secondi di vantaggio su tutte, imponendo un ritmo notevolissimo sugli sci e lasciando le briciole al poligono.
Alla fine arriverà al traguardo con un vantaggio abissale sulle altre.
La prima delle umane è Dorothea Wierer. L'atleta di Rasun Anterselva è riuscita a gettare via le scorie dei giorni precedenti, dove per colpa di qualche pressione di troppo, non era riuscita ad esprimersi al meglio.
Wierer ha gestisto al meglio la gara, sparando con ottima sicurezza e difendendosi sugli sci. Per lei, alla fine, arriveranno solamente due errori con un quarto ed ultimo poligono interpretato alla grande. L'azzurra si gioca le medaglie con Marie Dorin e Tiril Ekhoff: mentre le rivali mancano qualche bersaglio di troppo, lei chiude l'ultima serie con un cinque su cinque esemplare, che le regala di fatto la medaglia d'argento.
Mai nessuna italiana aveva raggiunto un piazzamento così importante ai mondiali. L'Italia raccoglie la prima medaglia in questa rassegna iridata, a coronamento di una stagione da 14 podi tra campo maschile e femminile.
Il tutto dopo le numerose ed immotivate critiche arrivate dopo la staffetta mista. La compagine azzurra ha già raccolto una medaglia d'argento e due quinti posti: risultati non così ricorrenti per le nostre spedizioni ai mondiali.
Terza posizione per Marie Dorin Habert (0+0+2+1), che nel finale ha avuto la meglio su una Franziska Hildebrand, autrice quest'ultima di un'ottima rimonta dopo il decimo posto della sprint. Troppo imprecisa al tiro, invece, la vincitrice di ieri, Tiril Eckhoff: i sette errori commessi la fanno retrocedere addirittura fino al 17° posto.
Grande gara per Lisa Vittozzi che con il 13° posto ottiene il miglior risultato della sua carriera, a testimonianza della straordinaria testa e maturità di cui dispone nonostante la giovanissima età. Più indietro Karin Oberhofer trentunesima (2+0+2+0).