I campionati del mondo di Oslo-Holmenkollen sono appena cominciati, ma sembrano già avere un dominatore assoluto: Martin Fourcade.
Dopo avere ottenuto il primo titolo in una competizione a squadre nella staffetta mista di giovedì, il francese conquista oggi il suo settimo titolo iridato, dominando la sprint dei mondiali norvegesi.
Per lui si tratta dell'affermazione numero 47 all-inclusive ed il tassametro continua a correre.
Il vantaggio accumulato sugli avversari - oltre 25 secondi sul più immediato inseguitore - lo mette nelle condizioni ideali per bissare il successo nell'inseguimento di domani.
Ottenere tre vittorie su tre gare disputate sarebbe un'impresa clamorosa, un traguardo degno di un fuoriclasse assoluto della disciplina.
Ancora una volta Fourcade impressiona per la sua condotta di gara. Il transalpino domina i suoi avversari, prima mentalmente e poi fisicamente, gestendo ogni singolo metro di gara con la maturità di chi conosce i propri (pochi) limiti.
Martin Fourcade parte con un passo tutto sommato controllato ed arriva al primo poligono prestando molta attenzione a non commettere alcun errore.
Ottenuto lo zero a terra, si scatena nella seconda e nella terza tornata. Nel mezzo c'è una sessione di tiro in piedi, interpretata da maestro, con una velocità di esecuzione impressionante e con la precisione necessaria per lasciare le briciole ai rivali.
Il francese ottiene lo shoot-out numero due della stagione e lo fa, forse, nella gara più importante dell'anno.
Ormai non esistono più aggettivi per descrivere un atleta che sta riscrivendo la storia del biathlon e della discipline invernali, candidandosi per un posto nell'olimpo del circo bianco.
Alle sue spalle si piazza chi è già di diritto nella leggenda del biathlon e dello sport in generale: Ole Einar Bjørndalen.
Il norvegese arriva ai mondiali di casa tirato a lucido e difatti fornisce una prestazione esemplare, con lo zero al poligono ed un ottimo passo sugli sci.
All'età di 42 anni ottiene la quarantunesima medaglia iridata ed il podio numero 176 tra Coppa del Mondo, Olimpiadi e Mondiali.
Quando Bjørndalen arriva al secondo poligono, il pubblico di Holmenkollen è letteralmente in visibilio: accoglie ogni bersaglio centrato dal suo re con un boato assordante.
L'aspetto più incredibile è che non stupisce vederlo a questi livelli in una competizione che assegna delle medaglie. Lo guardi sparare e sai già che non sbaglierà, che sarà in grado di regalarti l'ennesima emozione di una carriera ineaguagliabile.
La medaglia di bronzo va alla sorpresa di giornata, quel Serhij Semenov che conferma la grande tradizione degli ucraini nei grandi appuntamenti come mondiali e olimpiadi.
Semenov realizza lo shoot-out ed attacca addirittura la seconda posizione di Bjørndalen, mancando il sorpasso per soli sette decimi.
Al quarto posto di piazza Johannes Thingnes Bø, che manca il podio per via di un bersaglio mancato al secondo poligono.
Strepitosa, invece, la gara di Dominik Windisch. L'atleta di Rasun-Anterselva si classifica al quinto posto, con un solo bersaglio mancato al primo poligono e con un'incisiva rimonta nell'ultimo giro.
Se analizziamo i tempi sugli sci, notiamo come Dominik abbia ottenuto il quinto tempo assoluto nel corso dell'ultima tornata, dimostrando ancora una volta di essere un diesel.
Con il quinto posto odierno eguaglia il miglior risultato della carriera in una sprint, una posizione che gli permetterà di partire davanti nell'inseguimento.
I secondi che lo dividono dal podio sono poco più di dieci: difficile sperare in una medaglia, ma Windisch ha mostrato un'ottima condizione sugli sci ed un discreto feeling con il poligono.
Il risultato ottenuto oggi gli consentirà, inoltre, con ogni probabilità, di partecipare all'ultima gara dei mondiali, la mass start di domenica prossima.
Questa la classifica degli altri azzurri: De Lorenzi 41°, Bormolini 56° e Hofer 75°, con quest'ultimo vittima di una caduta nel corso del primo giro.