Poco importa se manca Svindal, quest'anno autentico dominatore delle discipline veloci, e se Jansrud sta attraversando un momento di appannamento. La Norvegia, dopo Kristoffersen, sforna un altro giovane talento e conquista l'ennesima vittoria nella discesa libera di Garmisch-Partenkirchen.Per il paese scandinavo si tratta nettamente della stagione migliore della loro storia: ben 16 successi su 25 gare fin qui disputate in campo maschile. Un dominio assoluto per una nazione che può vantare un palmares vincente nello sci nordico e nel biathlon, ma non certamente nello sci alpino, dove a comandare sono tradizionalmente le nazioni dell'arco alpino. Un trend invertito in maniera repentina nelle ultime due stagioni, quando sono esplosi Kristoffersen e Jansrud e Svindal è tornato dopo il lungo infortunio. Adesso che un nuovo brutto guaio al ginocchio ha colpito il più anziano dei campioni norvegesi, arriva un altro giovane prodigio sul gradino più alto del podio.
Su una Kandahar totalmente in ombra, dove le ondulazioni del terreno sono difficili da individuare, Aleksander Aamodt Kilde sorprende tutti partendo con il pettorale numero 30. Nel momento in cui lo sloveno Bostjan Kline già pregustava la sua prima vittoria in Coppa del Mondo, è arrivato il norvegese, un po' a fari spenti, a realizzare una gara praticamente perfetta. Mentre tutti gli altri atleti hanno commesso più di qualche errore, Kilde interpreta la pista di Garmisch al meglio, sciando in maniera autorevole e precisa.
Per lui si tratta della prima vittoria in Coppa del Mondo e del secondo podio dopo il terzo posto ottenuto nel super G della Val Gardena. Alla fine si impone con 22 centesimi di vantaggio su un altro giovane talento, lo sloveno Kline, un ragazzo può vantare due ori ed un bronzo nelle discipline veloci ai mondiali junior.
Anche per lui si tratta del miglior risultato in Coppa del Mondo. Il gradino più basso del podio viene occupato da Beat Feuz. Per lo svizzero è il secondo podio consecutivo in discesa, dopo il secondo posto sulla Streif.
Beffato per un solo centesimo l'azzurro Christof Innerhofer, che conclude la sua gara quarto, con tanti motivi per cui recriminare. Finire fuori dal podio per un centesimo non è mai bello, specie se ti rendi protagonista di una discesa tutto tranne che perfetta. Su una pista che gli ha regalato ben tre medaglie nei mondiali del 2011, sbaglia qualche linea di troppo nella parte alta, degli errori che a conti fatti gli costano la vittoria. Non è però, l'unico atleta che deve mangiarsi le mani: Janka, Guay e Reichelt, solo per citare alcuni nomi, hanno commesso delle ingenuità quando stavano disputando una gara da podio. In tanti hanno sofferto le ondulazioni del terreno. Ne è venuta fuori una competizione ricca di svarioni, ma piena di colpi di scena. Questi i risultati degli altri azzurri: Peter Fill chiude nono, Dominik Paris undicesimo e Mattia Casse diciannovesimo.