Chissà se un giorno rivedremo di nuovo Tina Maze al cancelletto di partenza di una gara di Coppa del Mondo di sci alpino. In attesa di capire cosa farà da grande, la slovena si gode il suo anno sabbatico lontano dalle piste. «Mi manca sciare» ha detto Tina in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi 21 dicembre «ma non la vita del circuito. Lo sport ad altissimo livello dopo tanti anni non aveva più senso. Non mi mancano i viaggi, gli hotel, gli orari fissi, lo stress di vincere [...] Ti alleni, dormi e mangi: non fai altro. Non hai più entusiasmo».

Al di fuori del circuito c'è una vita normale, da condividere assieme allo storico fidanzato Andrea Massi, fatta di piccoli piaceri come suonare il panoforte o creare gioielli, ma anche di molti altri impegni istituzionali con giornali, televisioni e sponsor, oltre alla creazione di un suo personalissimo energy drink. All'orizzonte anche la lurea in pedagogia (presso l 'Università di Maribor), con gli esami da poco terminati e una tesi in fase di scrittura. Insomma, di tempo per annoiarsi, la fascinosa slovena ne ha davvero ben poco, anche se all'inizio l'impatto con la nuova realtà, fatta di libertà totale, è stato tutt'altro che indolore: «Sono andata in crisi, in completo down. Non volevo più fare nulla, ho smesso anche di scrivere la mia biografia con un gionalista sloveno, Vito Divac. Non volevo vedere nessuno. È come se il mio corpo si fosse fermato, non sono nemmeno andata al mare che è la mia grande passione. Ne sono uscita camminando. Io ho bisgono di stimoli per sentirmi bene. Per prima cosa ora c'è la tesi».

Sebbene non sia più una protagonista principale del circuito bianco, non fa mancare un suo punto di vista sulla stagione in corso, a partire dal dualismo Vonn/Gut che sembra essere il filo conduttore di questa annata sciistica: «Spero che la Gut dia un po' di fastidio alla Vonn. A me è sempre piaciuto avere avversari e sfide, quando si fece male la Vonn ai Mondiali di Schladming, io ero spaesata. Mi mancava il nemico da battere». Al netto, però, la slovena preferisce il circuito maschile a quello femminile, per via del maggior equilibrio e della maggior lotta al vertice. Senza risparmiare una frecciatina alla sua vecchia rivale: «Ho fatto un post su Twitter sulla Vonn dicendo che vince sempre perché non ci sono più io. Non mi ha risposto, spero non si sia offesa. Ma, secondo me, se vinci di due secondi c'è qualcosa che non va».

Su un probabile futuro ritorno in pista, però, Tina preferisce non sbilanciarsi ancora: «Ho fatto due cruve e mi è sembrato di non avere mai smesso. C'è bisogno di fatica e allenamento, non ho deciso se ne ho ancora voglia». Perchè una volta che si è sciatori, lo si è per sempre. E l'aver osservato per un anno il circus sotto un'altra prospettiva potrebbe far sorgere sempre strane tentazioni. Discorso rimandato all'estate, quando magari sarà la Dottoressa Tina Maze.