Due gare, due vittorie. L'Austria fa la voce grossa, pardon gigante, fra Courchevel e Val Badia e si prende in entrambe le occasioni il gradino più alto del podio, grazie alle affermazioni di Eva Maria Brem e del solito, magnifico, Marcel Hirscher. Stinto, nel complesso, l'azzurro italiano, dove spicca però l'ottima prestazione di Sofia Goggia, settima e al miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo.
Aggrappati a Sofia - C'è la seconda firma in carriera di Eva Maria Brem - a digiuno di vittorie dal novembre 2014, quando si impose ad Aspen - sull'albo d'oro dell'edizione 2015 del gigante di Courchevel. L'austriaca, che sta attraversando un buon momento di forma, chiude in testa la prima manche e poi chiude i conti nella seconda, mettendo in riga Lara Gut, vera vincitrice di questo trittico con due primi e un secondo posto, e la norvegese Nina Loeseth, anche lei seconda con lo stesso identico tempo della ticinese. In questo modo, l'elvetica sotto l'albero di Natale trova la leadership della classifica overall, complice anche le difficoltà di Lindsey Vonn, oggi tredicesima. Si accende quindi definitivamente il dualismo fra queste splendide intepreti - in tutti i sensi - dello sci alpino, che dopo la pausa per le feste si ritroveranno di nuovo di fronte a Lienz per un'altra sfida fra le porte larghe. Sono 58 i punti a divedere le due contendenti che, slalom a parte, hanno al loro arco frecce acuminate in tutte le specialità.
In casa Italia, la nota positiva si chiama Sofia Goggia: la ventiduenne bergamasca sta lentamente ritrovando le belle sensazioni sugli sci e piazza una manche da campionessa che le frutta il sesto posto finale. Che, tradotto in soldoni, significa miglior risultato in Coppa del Mondo fra le porte larghe e una bella iniezione di fiducia per il proseguo della stagione. Delude invece Federica Brignone, che dopo due prove in grande spolvero, incappa in una giornataccia, chiusa nel peggiore dei modi con un tuffo nella neve francese dopo aver chiuso al settimo posto la prima manche. Un'uscita che le costa il pettorale rosso di specialità, ereditato da Eva Maria Brem. Fuori anche Nadia Fanchini - in lacrime per l'enorme delusione, lei che aveva rinunciato alla discesa di ieri per giocarsi tutte le fiches nel gigante di oggi - e Marta Bassino, mentre Irene Curtoni quinta e ultima italiana ad essere passata alla seconda manche, ha chiuso sedicesima.
König Marcel doma la Gran Risa - Aggettivi finiti, invece, per definire Marcel Hirscher. Prestazione ancora una volta perfetta del fuoriclasse austriaco, che dopo aver chiuso la prima frazione di gara a 5 centesimi dal francese Muffat- Jeandet, sferra il pugno del ko nella seconda manche, mandando in visibilio il pubblico caldo della Gran Risa e in tilt il francese, che già al primo intermedio saluta la lotta per la vittoria e deve sudare sette camicie per difendere perlomeno il terzo posto. In mezzo, un grande Henrik Christoffersen, autore di una rimonta spettacolare arenatasi solo al cospetto del vincitore di giornata. A piedi del podio si ferma Ted Ligety, re in crisi delle porte larghe, che nella seconda parte di gara torna il campione che è e sfodera una prestazione che, malgrado non gli frutti una comparsa nella foto ricordo dei premiati, infonde fiducia per le prossime gare.
Poca soddisfazione per i colori italiani, tutti lontani dal vertice nella gara di casa:si segnala, comunque, la bella rimonta di Roberta Nani che dopo una prima manche in affanno chiusa ventesimo, rimonta e sfiora la top ten, mentre Florian Eisath e Manfred Moelgg chiudono rispettivamente al tredicesimo e quindicesimo posto. Ventiduesimo posto per Max Blardone, in quella che con ogni probabilità è stata la sua ultima recita sulla bella pista della Val Badia, che purtroppo oggi ha dovuto fare i conti con una temperatura stranamente alta per il periodo.