Mancano pochi metri per suggellare una gara perfetta. Ma Mikaela Shiffrin, dopo il primo posto della prima manche, incappa in un errore clamoroso, una scivolata alla penultima porta che le costa il primo successo stagionale.
Con ogni probabilità l'atleta statunitense sarebbe arrivata al traguardo con un secondo di margine su tutte le altre. Ha pagato, invece, un eccesso di sicurezza proprio sul finire della gara e raccoglie zero punti in una prova che aveva dominato dal primo all'ultimo metro.
Ne approfitta, allora, Lara Gut, che coglie la sua seconda vittoria in gigante dopo quella ottenuta a Solden due anni fa.
La svizzera interpreta lo slalom gigante di Aspen con grande regolarità. Precisa dall'inizio alla fine, come raramente le è capitato negli ultimi anni, eccelle laddove le sue avversarie hanno fallito sciando senza alcuna sbavatura.
Alla Gut mancava il gradino più alto del podio dal 24 gennaio 2015, quando si impose nella discesa di Sankt Moritz. Per lei si tratta del tredicesimo successo in Coppa del Mondo che le vale anche il secondo posto nella classifica generale.
Alle sue spalle, con dieci centesimi di ritardo, si piazza l'austriaca Eva Maria Brem, autrice di una seconda manche semplicemente perfetta che le vale il primo tempo di frazione.
Spettacolare la sciata dell'atleta tirolese nella parte conclusiva del tracciato, dove lascia correre gli sci con grande fluidità e precisione e riesce a produrre velocità con grande maestria.
Per lei si tratta del settimo podio in Coppa del Mondo.
Ottima terza Federica Brignone, che si conferma nelle prime tre dopo la vittoria in quel di Solden. La gara dell'azzurra non è stata, però, delle migliori.
Tante sbavature nella seconda manche, che di fatto le impediscono di lottare per il successo nonostante nella prima frazione avesse accumulato un vantaggio importante sulle dirette concorrenti.
La sua azione non è precisa ed elegante come era stata in terra austriaca; nella seconda manche soffre la neve più morbida e la scarsa visibilità e non riesce ad impostare le curve come vorrebbe.
Il terzo posto, però, è la conferma della maturità raggiunta dall'atleta valdostana, capace di gestire anche situazioni difficili come quella odierna.
I 60 punti ottenuti con il terzo posto ad Aspen le valgono la conferma del pettorale rosso, oltre naturalmente alla vetta della classifica di specialità.
Straordinaria la gara di un'altra delle azzurre: Manuela Moelgg. La nativa di San Vigilio di Marebbe si colloca al quarto posto, con 94 centesimi di ritardo dalla Gut.
La sciatrice altoatesina interpreta al meglio il tracciato angolato della seconda manche e risale dal nono posto della prima frazione fino ad arrivare ai piedi al podio.
Già a Solden la Moelgg aveva dati segnali di ripresa dopo i mille problemi fisici che l'hanno afflitta negli ultimi anni.
Ritrovarla ai vertici della disciplina è una splendida notizia per il nostro movimento, nella speranza che possa trovare la sciata migliore anche in slalom.
Più indietro le altre azzurre, con una Nadia Fanchini un po' in difficoltà dodicesima, Elena Curtoni tredicesima e la giovane Marta Bassino quattordicesima e autrice di una buona rimonta nella seconda manche.
Più indietro Sofia Goggia, sedicesima, e brava a risalire dal ventisettesimo posto della prima manche, uscite nella seconda frazione, invece, Francesca Marsaglia, apparsa in grande spolvero prima dell'errore all'approccio del muro centrale, ed Irene Curtoni.