Il trionfo di Anna Fenninger, il naufragio di Tina Maze, l'orgolgio e la classe infinita di Nadia Fanchini; e ancora, sprazzi di grande Federica Brignone e Marta Bassino che fa a vedere a tutti per quale motivo molti addetti ai lavori si sperticano in lodi nei suoi confronti.
C'è tanta carne al fuoco nella prima giornata di gare ad Aare, in Svezia. E per una volta, la copertina la vogliamo dedicare alle azzurre. E, in particolare, a Nadia Fanchini che finalmente riesce ad afferrare il suo primo podio in carriera fra le porte larghe dello slalom gigante. Una prima manche che serve a mettere la prima pietra, la seconda per edificare il castello che solo la stratosferica Anna Fenninger di questo periodo riesce a violare. Già, Anna Fenninger: poesia allo stato puro sugli sci, terza vittoria di fila in gigante fra Mondiale e Coppa del Mondo.
La Salisburghese è un gherpardo lanciato a tutta velocità a caccia della preda, mentre Tina Maze si fa piccola piccola e naufraga in una seconda manche in teoria cucita su di lei dal suo allenatore Ghirardi, fino a chiudere ventesima e rendere all'avversaria un forziere ricco di punti. Stanca e sotto pressione, la Maze annaspa e si trova in poco tempo da +350 e -45 rispetto alla più diretta avversaria. E domani, nella riserva di caccia preferita da Mikaela Shiffrin ovvero lo slalom speciale, deve fare di tutto per vincere - Anna Fenninger non disputerà la gara - se vuole mantenere aperto il discorso Coppa del Mondo overall. Altrimenti a Meribel, nelle finali di Coppa del Mondo, il gioco sarà davvero arduo per la fascinosa slovena.
Tornando agli affari di casa Italia, vanno celebrate anche le prove di Federica Brignone - quinta dopo due manche all'insegna del suo adorato "attaccare duro" - e di Marta Bassino. Partita con il pettorale numero 28, la diciannovenne azzurre attacca a tutto spiano e, malgrado un grave errore nella parte alta, chiude al nono posto. Un tesoretto che la Bassino poi concretizza con una seconda manche affrontata ancora una volta all'attacco, con il piglio della campionessa, che frutta un sesto posto a soli sei centesimi da un podio che sarebbe stato strameritato.
Scorrendo la classifica, si trovano ben sette italiane nelle prime diciassette, dove terminano anche Manuela Moelgg (decima), Francesca Marsaglia e le sorelle Curtoni, con Irene sedicesima ed Elena subito dietro di lei alla casella numero 17.