Il meglio del circuito del fondo si gode a casa il meritato riposo. Giorni importanti per smaltire le tossine del Tour de Ski, l'impervia ascesa del Cermis. Spazio allora alle "seconde" linee, un'occasione ghiotta per lasciare il segno in Coppa, ottenere vittorie parziali, ma significative. Tomas Northug, fratello del più celebre Petter, è il protagonista di giornata al maschile. Un'epopea la sua cavalcata nella sprint in alternato. Ripescato, favorito dall'infortunio di Ustiugov, giunge in finale, dove, poco considerato, alza l'andatura, creando una breccia nei cinque inseguitori.
Nessuno reputa l'affondo, sul primo tratto di salita, decisivo ai fini della tappa. Il disavanzo aumenta e il tardivo inseguimento non basta a chiudere il gap. L'arrivo a braccia alzate è un misto di incredulità e gioia. Dietro il ruggito del campione olimpico Hattestad per piegare il finlandese Ketela, unico intruso in una graduatoria che vede sette norvegesi nelle prime otto piazze.
Giù dal podio Golberg, Krogh - ancora leader di specialità - e Fossil. Assenti Northug, Cologna, Halfvarsson e Belov, oltre al leader della generale Sundby. Pellegrino passa il primo step delle qualificazioni, ma è battuto in batteria.
Situazione più delineata al femminile, dove, senza la cannibale Bjoergen e la pericolosa Weng, domina Oestberg. Il biglietto da visita col miglior crono d'accesso ai quarti, poi una lunga corsa fino alla finale, decisa da un attacco potente sul tratto più impegnativo. Si arrende la svedese Stina Nilsson, terza è Celine Brun-Lie.
Completano il quadro Falla, Shapovalova e Pajala. Nessuna azzurra in grado di recitare ruolo importante, fuori fin da subito Scardoni, Laurent e Vuerich.