Marit Bjoergen e nessun'altra. La signora degli Sport Invernali, la donna più vincente della storia, incastona un'altra gemma in un Tour de Ski finora dominato oltremodo. La gara ad inseguimento, una 15 km a tecnica libera, è in realtà una pura formalità, dato il distacco al via tra le protagoniste. Bjoergen guadagna lungo il tracciato qualche secondo sulle antagoniste di maggior livello, Weng e Johaug, l'impressione è di un'adeguata gestione delle energie, tanto che in alcuni tratti qualche decimo è recuperato da chi insegue.
Al traguardo la differenza è enorme. Bjoergen precede di 1'58"8 Weng - alla partenza 1'35 tra le due - e di 2'51'4 Johaug - 2'17 allo scatto - distacchi a cui bisogna aggiungere i secondi di abbuono conquistati dalla fuoriclasse di Trondheim. Un disavanzo che permette di affrontare con relativa tranquillità sia la tappa di sabato che la scalata del Cermis in programma domenica. L'incertezza riguarda invece i gradini del podio. La condizione di Johaug non è stellare e i secondi di ritardo da Weng non sono pochi. Riuscirà nell'impresa la bionda Therese?.
A interrompere il monologo norvegese, in quarta piazza, è Emma Wikén. Attacca prima del rettilineo d'arrivo e precede Haga, brava a rimontare nella fase iniziale sia sulla svedese che sulla polacca Kowalczyk. Justyna tiene il trenino delle due per lunghi tratti, prima di arrendersi a due chilometri dallo striscione. Un Tour complesso per una delle atlete più forti del recente passato.
In casa Italia, ventiquattresima posizione per Debertolis, un passo indietro rispetto al via, trentacinquesima De Martin Topranin.