Due giorni ancora e poi sarà Olimpiade. Due giorni ancora e sarà tempo di giocare sul serio, per le medaglie, per la gloria. A Sochi tutto è pronto per il grande evento: le delegazioni stanno pian piano convergendo nel Villaggio, dove si respira un clima di festa. Twitter, Facebook, Instagram sono tutto un fiorire di foto dai luoghi di gara, di emozioni, di sensazioni. La gioia di essere lì, le emozioni incontrollabili di chi un giorno potrà racocntare ai figli e a i nipoti di essere stato alle Olimpiadi; ma anche la tensione di chi, favorito per le medaglie, avrà addosso tutta la pressione possibile e immaginabile, o forse ancora di più. Perchè toppare un'Olimpiade significa gettare al vento quattro anni di lavoro e, spesso, perdere un treno che passa una volta sola nella vita.
Eppure molte ombre aleggiano su questa Olimpiade russa: perchè se da una parte un evento di questa portata è un enorme e magico veicolo d'unione fra popoli, dall'altra parte c'è il forte rischio che proprio la vetrina a Cinque Cerchi venga usata da chi ha intenzioni tutt'altro che pacifiche. E' risaputo che la zona caucasica siano un crogiolo di etnie diverse per origine e religione, ciscaune delle quali cerca la propria autonomia dallo Stato Centrale. I sanguinosi attentati di Volgograd del mese scorso, le minaccie di ritorsioni pervenute ai vari Comitati Olimpici, quelle di sequestro riguardanti Bernadette Schild e l'atleta dello skeleton Janine Flock: tutti prodromi ben poco rassicuranti, a cui han fatto seguito rivendicazioni e ulteriori "promesse" ben poco gradevoli. Da cui ne scaturisce un'Olimpiade blindata, con misure di sicurezza mai viste prima d'ora in evento del genere: esercito dappertutto, atleti che girano sotto scorta, controlli ferrei in stazioni e su tutti i mezzi di trasporto. Persino i tombini sono stati sigillati con silicone, per prevenire attacchi con agenti chimici. Insomma, un clima dove difficilmente si riuscirà a stare sereni, tanto che alcuni atleti fra cui le nostre Fanchini hanno deciso di non prendere parte alla cerimonia di apertura, preferendo rimanere nel Villaggio, ritenuto un luogo più sicuro.
Ma il terrorismo non è l'unico tarlo a rodere la mente di Putin e dei suoi uomini: da tempo la Russia è sotto tiro per la famigerata legge anti-gay, che tant ofecde discutere già ai tempi degli ultimi mondiali di atletica leggera di Mosca 2013. Chiaro che l'Olimpiade, con la visibilità che garantisce a livello mondiale, può diventare vetrina anche per manifestazioni contro questa norma. Quindi divieto assoluto di manifestazioni che non siano quelle di gioia per la vittoria o di rammarico per una sconfitta. Un tema scottante questo della legge anti-gay e in genere quello del rispetto dei diritti umani in Russia, con Putin che dovrà guardarsi bene nel compiere le sue mosse sotto la pressione del mondo intero.
C'è poi il problema delle strutture alberghiere: hotel non pronti, prenotazioni in tilt, sistema idrico che va a singiozzo: una giornalista americana, Stacy St. Clair del Chicago Tribune ha infatti denunciato il fatto che nel suo hotel viene spesso a mancare l'acqua e che quando questa esce dal rubinetto ha un agghiacciante colore giallastro. Della serie meglio ricorrere alla cara vecchia acqua minerale in bottiglietta anche per sciacquarsi i denti...
Un clima che, come si può dedurre, non è certo fra i miglior: la speranza è che le nubi nere addensatesi su Sochi 2014 possano diradarsi, dando a tutti la possibilità di godersi quattordici giorni di festa. Dove si possa parlare solo di sport, di medaglie e raccontare le mille emozioni e Storie che un evento così regala sempre. Intanto fra oggi e domani i bobbisti iniziano la loro avventura, così come gli spericolati dello skeleton. Sono i primi passettini di quest'Olimpiade, venerdì sera la cerimonia darà ufficialmente inizio alle danze.