Un salto nel passato, recente. Due campioni, Tora Berger e Martin Fourcade, che tornano, insieme, al comando. Non una novità per il cannibale transalpino, una sorpresa per la norvegese. Evidente la crescita della vincitrice della scorsa sfera di cristallo, sempre a ridosso delle prime nelle ultime uscite, ma ancora a secco di vittorie. Arriva nell'ultima gara di Oberhof, la Mass Start, l'affermazione agognata. Sochi si avvicina e Berger e Domracheva affilano le armi.
Per la Norvegia è doppietta, perché alle spalle della fuoriclasse, giunge Solemdal, terza nell'inseguimento. Non sbaglia all'ultimo poligono e se ne va, in una sfida a due, con Tora, letale però nella tornata conclusiva. Incappano in imprecisioni fatali Domracheva e Makareinen, costrette ad “accontentarsi” di terza e quinta piazza. Oberhof tributa un fragoroso applauso ad Andrea Henkel, una che ha vinto tutto, vicina all'addio. Quarta, mostra come la classe non conosca i segni del tempo. Soukalova, tredicesima, si riprende il pettorale di leader. Unica azzurra in gara Dorothea Wierer. Con due errori, chiude ventitreesima.
Pathos al maschile. Un nugolo di atleti a darsi battaglia, in piedi, con cinque bersagli da coprire. Ne esce, con una sessione da fenomeno, Martin Fourcade che surclassa rivali e aspiranti tali. Volkov non sbaglia, ma è secondo. Gli altri cedono il passo. Svendsen, straordinario sugli sci, finisce lontano. Ne approfitta la formica Boe, che raccoglie un insperato terzo posto e respinge l'assalto del fratello rampante al trono di famiglia. Quarto Birnbacher. L'Italia sorride con il ritrovato Hofer, settimo. Non al meglio nella componente fondo, ottiene il massimo. Bjoerndalen, con 6 errori, mai della partita.
Mass start femminile:
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Berger (1+0+0+0) 37'59”0
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Solemdal (0+0+0+0) + 17”5
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Domracheva (0+0+1+1) + 17”8
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Henkel (1+0+0+0) + 39”9
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Makareinen (1+0+0+2) + 53”4
Mass start maschile:
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Fourcade (1+0+0+0) 37'39”4
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Volkov (0+0+0+0) + 5”2
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Boe (0+1+1+0) + 19”0
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Birnbacher (0+1+1+0) + 21”6
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Moravec (2+0+0+0) + 26”2