Termina anche il secondo week-end di Coppa. Hochfilzen saluta la carovana del biathlon tra conferme e sorprese. Dopo le sprint del venerdì, l'attesa era tutta per l'inseguimento domenicale e lo spettacolo non ha tradito le attese. Le roi, Martin Fourcade, ha sconfitto anche il tabù di una pista sulla quale mai era riuscito a prevalere. Duello franco-norvegese col colosso Lars Berger, la carta a sorpresa della sprint. Due poligoni alla pari, quelli a terra, prima dello squillo transalpino. La classe in piedi di Martin chiude il discorso. Berger si inceppa e finisce lontano. Giornata positiva per Svendsen, che, preciso, chiude secondo, in rimonta. Completa il podio l'altro norvegese Boe, davanti a Ustyugov e Bjoerndalen. L'ottima giornata francese è evidenziata da Beatrix e Boeuf, entrambi nei dieci. Buona gara per l'Italia di Dominik Windisch, venticinquesimo.

 

A livello femminile, finale concitato e inatteso. Dopo l'esplosione di Selina Gasparin, nella 7,5 del venerdì, arriva la vittoria di Solemdal, ritrovata. Il talento della norvegese rifiorisce al netto di una precisione al tiro d'improvviso riapparsa, al termine di un periodo difficile. La crescita delle ultime gare si conferma così a Hochfilzen col trionfo nella gara più adrenalinica. Strano il destino. Esattamente un anno fa, nello stesso appuntamento, conquistava il primo successo di prestigio. A dodici mesi di distanza il remake, con le stesse percentuali. Un solo colpo mancato, al primo poligono a terra. Poi perfetta nelle restanti sessioni, fino alla terza, nella quale si decide la gara. Brava la bella norvegese a stroncare la resistenza dell'ucraina Dzhyma e della polacca Palka. Finiscono lontane le big del circuito. Domracheva, Zaitseva, ancor di più Berger. Soukalova chiude nona a oltre un minuto. Ottima prova di squadra dell'Ucraina, con le sorelle Semerenko nelle posizioni di rilievo. Per l'Italia, ventiduesima Wierer, mentre Michela Ponza chiude lontana dalla zona punti.

 

A precedere l'inseguimento sono state, nella giornata di sabato, le due staffette. Le prime vere sfide a squadre, dopo l'appuntamento consueto con la mista di Oestersund, atta ad aprire ufficialmente la Coppa del Mondo. Italia competitiva al maschile nelle prime tre frazioni. Azzurri in lotta per il podio, ma condannati dalla cattiva giornata al poligono di Lukas Hofer. I due giri di penalità, all'ultima serie, ricacciano la nostra Nazionale nelle posizioni di rincalzo. A trionfare è la Norvegia. Christiansen apre male, ma Bjoerndalen è maestoso e riporta in quota i suoi. A chiudere ci pensa un perfetto Svendsen in quarta. Seconda posizione per la Svezia di un luminoso Lindstrom. Terza la Russia.

 

Meno gloria per l'Italia al femminile. Nona, con Dorothea Wierer al lancio, unica all'altezza. Trionfa l'Ucraina guidata da Dzhyma, dalle sorelle Semerenko e da Pidhrushna. La giovane Germania conquista una bellissima seconda posizione, confermando come il futuro sia senza dubbio di Preuss e Dahlmeier. Fatale alle teutoniche la controprestazione di Hildebrand. Terza la Francia, priva di Dorin. Ai piedi del podio Russia e Norvegia.