Con il trittico di gare disputatesi nel fine settimana fra Lake Louise e Beaver Creek (con uomini e donne che si sono scambiati la locialità rispetto al passato week-end), il Circus dello sci alpino lascia il Nord America e ritorna nella cara vecchia Europa per proseguire spedito il suo cammino che porta dritto a Sochi. Tanti i temi lasciati in eredità da queste gare, e molti i personaggi da copertina, dove spiccano Lindsey Vonn, Bode Miller e l'Italia della velocità, tanto al maschile quanto al femminile.

Ma andiamo con ordine: Lindsey Vonn era certamente il personaggio più atteso. La caduta rimediata in allenamento mentre preparava le gare di Lake Louise, ha ritardato il suo ritorno alle gare dopo il terrificante infortunio di inizio anno in quel di Schladming, e ha fatto temere che fosse accaduto qualcosa di grave. Invece la fuoriclasse statuinitense si è regolarmente presentata al via e ha già fatto vedere grandi cose: se si esclude la prima discesa, quella di venerdì, terminata quarantesima a oltre tre secondi da Maria Riesch, nelle altre due gare è andata nettamente migliorando, aiutata anche da una pista che lei ama alla follia. Undicesima in discesa libera, quinta in Super G, a mezzo secondo dal podio. Segnale che, smaltita la ruggine e il normale nervoso che attanaglia anche i più forti al momento di tornare dopo un grave infortunio, Lindsey sta tornando sui suoi livelli a un passo che fa paura. Sochi, che era parsa a molti un miraggio, ora è tornata ad essere ben visibile all'orizzonte di una Vonn che ora valuterà con calma la sua partecipazione alle gare europee, per non rischiare di sforzare inutilmente il suo ginocchio e compromettere la preparazione Olimpica.

Di questo periodo di vacanza della regina ne han quindi approfittato a piene mani Maria Riesch - che si è presa le due discese - e Lara Gut, vincitrice del Super G: la ticinese ha già firmato quattro vittorie in questa stagione, sulle sette totali messe nel suo palmarès. Piede d'oro come pochi altri in giro, Lara ha patito eccessivamente le gare di discesa, perfette proprio la Riesch, ed è finita lontana dalle posizioni che contano. Tutt'altra storia ieri nel Super G, vinto davanti all'eterna piazzata Weirhater e a un’altra bellezza del circus, Anna Fenninger. Ancora lontana parente di quella dell'anno scorso è apparsa invece Tina Maze, che fin'ora vanta una sola comparsa sul podio, nello slalom di Levi. Il fine settimana di Lake Louise è stato di sapore agrodolce per i colori azzurri: alle belle prestazioni di Elena Fanchini - un terzo e un quarto posto per lei - ha fatto purtroppo da contraltare la caduta di Sofia Goggia, per la quale si teme un serio infortunio e conseguente lungo stop. Saranno gli esami effettuati in Italia a dare il responso definitivo. Sarebbe davvero un peccato perdere la Goggia, forse una delle carte più forti da giocare a Sochi. 

In campo maschile la copertina è tutta per Bode Miller: data la giusta celebrazione a Svindal vincitore in discesa libera venerdì e al Kueng che non ti aspetti capace di fare bottino pieno nel Super G di sabato, il palcoscenico è tutto per il funambolo 36enne che ieri, nel gigante vinto dal solito stellare MotoTed Ligety, ha sciorinato il suo campionario di numeri che lo han condotto sino al secondo posto finale. Niente male per uno che è stato fermo quasi due anni, anche lui causa grave infortunio al ginocchio. Intanto, fra un allenamento e l'altro, ha trovato il modo di stare sempre sulla cresta dell'onda: dapprima impalmando la bella Morgan Beck - pallavolista nazionale americana - quindi finendo nella bufera causa pallina da golf che ha centrato in pieno il volto della bella moglie (in realtà un banale incidente). Quindi, per non farsi mancare nulla come s'addice a un vero fuoriclasse, anche il triangolo amoroso con tanto di erede al seguito: starring, la solita Morgan Beck e la modella Sara McKenna, che da Miller ha avuto un figlio a inizio anno.
Al netto delle questioni sentimentali, è chiaro che il valore del Miller sciatore è fuori discussione: ma ieri soltanto un visionario avrebbe potuto puntare anche solo un penny sul suo podio. Mettendosi fra l’altro alle spalle un certo Marcel Hirscher, non l’ultimo arrivato. Ma da Bode ci si può veramente aspettare di tutto: del resto parliamo di uno che ha fatto un’intera discesa libera su uno sci solo (Mondiali 2005) e che ha trovato lucidità e freddezza per appoggiare uno sci al materassone scendendo a oltre 100 all’ora in quel di Kitzbuehl. Roba da pazzi, roba da Miller, per il cui ritorno ieri molti appassionati e tifosi hanno esultato. Perché lo sci ritrova un fuoriclasse, perché con lui in pista lo spettacolo è sempre assicurato.

Da ultimo, ma non certo per importanza, l’ottima prova della squadra di velocità al maschile: sugli scudi a Beaver Creek c’è stato Peter Fill, due volte a podio tanto in discesa quanto in Super G. Se nel primo caso poco ha potuto contro Svindal, c’è rammarico per il Super G dove è stato a lungo in testa, dapprima in solitaria poi in condivisione con Reichelt: ma Patrick Kueng e Otmar Striedinger (quest’ultimo sceso con il 45) rovinano la festa al ragazzo di Castelrotto. Male invece i ragazzi dello slalom, salvati dal decimo posto del giovane Roberto Nani. In attesa che la stella italiana torni a brillare anche nelle discipline tecniche, consoliamoci per ora con quelle veloci.