Lo slalom speciale di ieri a Levi, ha lanciato un segnale ben chiaro allo sci alpino al femminile: spira un vento nuovo sul circuito della Coppa del Mondo, un vento chiamato young revolution. A capitanarla c'è Mikaela Shiffrin, che ormai di young ha solo l'età anagrafica. Perchè, sciisticamente parlando, siamo di fronte a un autentico fenomeno destinato a far parlare di sè da qui ai prossimi anni a venire: in gigante sta già bussando prepotente alla porta delle Regine, le manca la velocità ma non è da escludere che i prossimi step di Miki siano mossi proprio in direzione Super G e discesa libera. Intanto però c'è la conferma di un dominio totale fra i pali stretti e di un caratterino tutto pepe, alla faccia della pressione. Questo il suo commento nel post gara: "Forse sono stata anche un po' fortunata nella prima manche, quando ho commesso un errore sul muro senza uscire. Non ricordo benissimo. Nella seconda ho pensato solo ad andare più forte che potevo. Davanti al cancelletto mi son detta: "Zero pietà, attacca al massimo" e penso di esserci riuscita. Mi sento un po' sollevata ora, perché sicuramente nella stagione vorrei migliorare molto nelle altre discipline, ma uno degli obiettivi è sicuramente quello di mantenere la mia competitività in slalom".
Missione perfettamente portata a termine!
Shiffrin a parte, la gara di oggi ha messo in luce altri giovani talenti pronti a esplodere: in casa Austria il nome nuovo è quello di Christina Ager, classe 1995 come l'americana, che ha finito la prova di oggi al quarto posto, a pochi centesimi da un podio che avrebbe avuto dell'incredibile, soprattutto considerato il pettorale di partenza, il 53. Quarto posto per lei, dopo il quinto ottenuto nella prima manche. E' vero, la pista è stata ottima per tutto il corso della gara, permettendo anche alle ragazze che partivano con numeri alti di fare molto bene, ma ciò non basta a spiegare l'ottima prestazione di Christina, che fra l'altro è stata la "salvatrice della patria" in casa biancorossa, nel giorno in cui l'atteso ritorno a pieno regime di Marlies Schild è durato giusto il tempo necessario alla campionessa austriaca per inforcare e finire fuori dalla contesa già nella prima manche. Poco brillanti anche le prestazioni delle altre veterane, Hosp, Kirchgasser e Zettel in testa. Ovviamente al settimo cielo la Ager, come testiomoniano le dichiarazioni da lei stessa rilasciate al sito ufficiale della Federazione Austriaca: "Ancora non mi sono resa conto del piazzamento ottenuto. Credo dovrò dormirci su, davvero, per realizzare quanto fatto. Sfortunata per essere arrivata a soli 5 centesimi da Tina Maze e dal podio? Assolutamente non ho pensato questo, anzi, felicissima di essere così vicina a una grande campionessa come lei. Non posso essere dispiaciuta per il podio mancato, oggi è un giorno incredibile per me. A lungo ho sognato una gioia così negli anni scorsi. Sono ebbra di gioia per questo risultato".
Anche la Germania ha scoperto oggi un nome nuovo: è quello di Marina Wallner, bravissima nella prima frazione a concludere terza - a pari tempo con Maria Riesch -, pasticciona nella seconda quando si perde sul più bello e termina al sedicesimo posto finale.
Stava facendo bene, prima di uscire, la diciannovenne Wendy Holdener, svizzera che già la passata stagione si era mesa in luce rendendosi autrice di buone gare, mentre la Svezia ha scoperto Charlotta Säfvenberg, quattordicesima a fine gara dopo essere parita con il numero 35.
Se il nuovo avanza e a grandi passi, la vecchia guardia non intende per nulla mollare: anche se han preso distacchi notevoli, tanto Maria Riesch quanto Tina Maze (in stretto ordine di arrivo) hanno comunque terminato sul podio, rispondendo presente all'appello. C'era grande attesa soprattutto per la slovena, che dopo la brutta prova di Solden era attesa al riscatto, centrato in parte con il terzo posto di ieri. Una Maze più serena e soddisfatta, che ha trovato anche il modo di scherzare sulla mancata vittoria: "In casa avevo fatto spazio per la renna, ma evidentemente non era il mio momento..." ha detto Tina al sito ufficiale della Federazione Internazione Sci nell'immediato dopo gara. La renna invece ha preso - virtualmente - la strada verso Vail, Colorado: "Mi ricordo che quando avevo cinque anni la mia canzone preferite era "Rudolf, la renna dal naso rosso". Per questo ho deciso di chiamarla così". Parola di Fenomeno, parola di Mikaela Shiffrin.