Questione di centimetri. Un nastro bulgaro porta Dimitrov al doppio match point, un dritto, appena largo, consegna al novello Federer la partita. Nel mezzo la sfortuna di una racchetta rotta, dopo la prima di servizio. Non basta, a Madrid, un Fognini di carattere e orgoglio per ribaltare la sconfitta patita per mano dello stesso Dimitrov a Monte-Carlo. Due talenti della racchetta, due giocatori eleganti, d'improvvisazione. La partita vive di alti e bassi, ma quando Fognini e Dimitrov si accendono diventa bellissima.

Il primo scatto è azzurro. Dimitrov esce indolenzito dai blocchi e subisce il break in apertura. Fognini cambia a piacimento il ritmo dello scambio e, pur lontano dalla riga di fondo, riesce a comandare la partita. Sul 41, rischia di trovare anche la seconda rottura, ma Dimitrov riesce qui a risalire, mantenendo inalterato il disavanzo. Chiude, Fognini, nel decimo gioco, dopo essersi trovato per la prima volta sotto 15-30.

Nel secondo set, un Dimitrov ben diverso. Il bulgaro spinge da subito, mette all'angolo Fognini e segna un deciso parziale che sposta il set. Dopo il batti e ribatti iniziale, con l'azzurro che respinge l'assalto nel secondo gioco, ma non concretizza 5 opportunità nel terzo, ecco lo strappo di Dimitrov. Fognini gioca un pessimo game, perde a 0 la battuta e lascia andare il rivale. Emergono i primi segni di nervosismo, Fognini si lamenta con il giudice di sedia per i rumori provenienti dagli spalti, l'attenzione vola lontano dal campo e in un attimo è 62.

L'inizio del terzo set sembra il canto del cigno di Fognini. Prima, ben contrato da Dimitrov, non sfrutta la palla break, poi dal 40-15 cede ancora il servizio. Dimitrov sale 30, ormai sicuro, Fognini palesa evidenti limiti mentali. Eppure, è ancora lì. Un dritto incrociato straordinario pizzica la riga, Dimitrov osserva incredulo, palla buona e contro-break. Il 12° errore non forzato del set restituisce a Dimitrov il vantaggio, ma almeno emozionalmente Fognini è di nuovo in partita e arrivano altri due giochi di stampo italiano. Dal 44 si procede nel senso dei servizi, fino al 65, qui il "fattaccio". Il nastro aiuta Dimitrov che si porta al doppio match point sul 15-40. Il cross di rovescio con cui Fognini annulla il primo è di puro talento, sul secondo un battito, un refolo di sfortuna. La palla si accomoda a fianco della riga, c'è luce. Fuori. Vince Dimitrov. 36 62 75.

Prima di Fognini, in campo due azzurri, in un derby tutto italiano. La sorpresa Vanni contro il ritrovato Bolelli. Vanni si aggiudica il primo parziale, con una rottura nel settimo gioco. La risposta di Bolelli, dopo il 64, iniziale, arriva ad inizio secondo set. Break per il 20, confermato nel turno di servizio successivo. Vanni insegue, vanamente. Il 63 firmato Bolelli porta la partita al terzo. Vanni ha, per primo, l'occasione per scappare, ma Bolelli annulla e controbatte. Nel terzo gioco mette a segno il break, poi replicato nel settimo. Chiude, Bolelli, con la battuta nell'ottavo gioco. 46 63 62.

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Johnathan Scaffardi
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