Dopo l'addio non senza polemiche di Massimo Maccarone, anche Daniele Croce, ai microfoni di Pianetaempoli.it, ha voluto salutare i tifosi dell'Empoli visto il contratto scaduto lo scorso 30 giugno. Il centrocampista ha ringraziato il popolo azzurro per i 5 fantastici anni, ma non ha nascosto la sua delusione per come è finita quest'avventura, aspettandosi un atteggiamento diverso da parte della dirigenza toscana. Ecco le sue parole:
"Purtroppo è arrivato il giorno che non avrei mai immaginato, quello dell’addio ad Empoli. Una vera e propria trattativa per il rinnovo non c’è mai stata ma solo un colloquio tra il mio agente ed alcuni dirigenti dell’Empoli dal quale si è capito che non c’era da parte della società quella voglia di proseguire questo rapporto. Il fatto che questo incontro sia avvenuto ad un mese dalla fine del campionato la dice lunga anche sul fatto che qualcosa si fosse rotto nel rapporto, immaginavo che una retrocessione potesse portare degli strascichi ma assolutamente non immaginavo che potesse portare ad un distacco così ampio".
Grande rammarico per il centrocampista soprattutto per il modo in cui è finito il rapporto con l'Empoli: “La delusione è soprattutto morale, umana, perché avevo un rapporto speciale con la società. Mi sono sempre sentito in famiglia, fin da subito. In cinque anni non è mai venuto ad Empoli il mio procuratore, e questo da il senso di come fosse il rapporto, con rinnovi di contratto fatti sempre in cinque minuti guardandoci negli occhi. In questo periodo invece mi sono sentito abbandonato dalla “mia famiglia”, per venticinque giorni non si è fatto sentire nessuno e da terze parti sono venuto a sapere che non rientravo più nei piani dell’Empoli, cosa che ci puo’ assolutamente stare ma che avrei avuto piacere di sentirmi dire in modo diretto visto il rapporto che pensavo ci fosse. Detto questo non mi sento di rimproverare nessuno".
Cinque anni fantastici per Croce, diventato uno dei beniamini dei tifosi dell'Empoli: "Questa è la gratificazione più grande che mi porterò dietro per sempre. Tanti empolesi mi hanno ribadito il loro affetto e la loro stima nei miei confronti. Questo è stato sicuramente l’aspetto principale che mi ha portato giorno dopo giorno a dare il massimo in questi cinque anni, mi sono sempre sentito in debito rispetto a questo calore che ho avvertito fin da subito e che tutt’oggi è vivo. Questa è una soddisfazione che nessuno mi toglierà. Portero’ con me Empoli, perchè qui non ho trovato la mia seconda casa come si dice in queste situazioni, qui ho trovato la mia prima casa trovandomi benissimo sotto tutti i punti di vista e conoscendo persone stupende anche fuori dal campo ed al pensiero di lasciarle mi viene il magone. Se è finita la mia storia con l’Empoli Calcio posso dire che non è finita la storia con Empoli, una storia troppo grande per me e per la mia famiglia".
L'addio di Croce arriva poco dopo quello di un'altra bandiera del club come Massimo Maccarone: "Massimo è la storia dell’Empoli. Una persona con cui ho vissuto questi cinque anni stupendi e da lui ho imparato tantissimo a partire dall’attaccamento alla maglia che pochi altri hanno avuto. Mi sento di ringraziarlo perchè senza di lui, oltre ai compagni di squadra, penso che la serie A l’avrei continuata a vedere in tv. Mi è spiaciuto molto il sentire tante cattiverie su di lui per come è finita perchè meritava di essere trattato in maniera diversa. I tifosi però sanno chi è e cosa ha dato, e gli saranno sempre riconoscenti".
Nonostante l'esito finale dello scorso campionato, il centrocampista non ha niente da rimproverarsi a livello personale: "Quando le cose vanno male è chiaro che ci sono stati degli sbagli, anche da parte nostra e mia, pero’ ti dico che rifarei tutto quello che ho fatto, perchè sempre in buona fede e con il fine di arrivare al meglio per l’Empoli. Mi sento di aver dato tutto. Ho giocato stando bene, ho giocato con acciacchi ed in situazioni in cui i medici mi consigliavano di non scendere in campo, ma per me era fondamentale esserci e dare il mio contributo per questa maglia, per il rapporto che avevo con Empoli".