"Io sto con Donnarumma e Raiola". Una presa di posizione decisa ed a tratti controcorrente, detta però da chi di calcio ne capisce e non poco. Non usa mezzi termini, Claudio Ranieri, fresco allenatore del Nantes che in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, ha analizzato molti temi, partendo inevitabilmente dalla vicenda che sta tenendo sintonizzato il nostro calcio: "Non c'entrano niente i soldi. Ed è ridicolo parlare di tradimento. Il nocciolo del problema è che il giocatore rinnoverà il contratto con il Milan solo se crederà al progetto di rilancio presentato dai nuovi proprietari del club rossonero". Parole decise ma nel contempo lungimiranti, che analizzano la questione sotto un punto di vista diverso dal solito. "È giusto che abbia dei dubbi. Invece lo accusano di essere un traditore. Se deciderà di restare al Milan il suo sarà un grande atto di amore nei confronti del mondo rossonero" continua. 

Inevitabile, il passaggio sul Leicester, con cui Claudio Ranieri ha compiuto un vero e proprio miracolo, vincendo la Premier League due stagioni fa: "La favola di Leicester vive sulla mia pelle. Nel mio cuore. Avrei voluto partecipare a più eventi perché abbiamo un grande bisogno di esempi positivi. Ho ricevuto parole di elogio da italiani, inglesi, canadesi, neozelandesi, giapponesi. Ho toccato il cuore di ogni angolo del mondo. A volte capita di vincere sfide impossibili. Penso a Obama Presidente degli Stati Uniti con il suo “We can” e al Leicester che vince la Premier League". Il trucco dopo certe vittorie, comunque, è restare con i piedi per terra, studiando le evoluzioni del calcio prima di ricominciare ogni nuova avventura: "L’importante è non sentirsi un superuomo, non pensare di poter vincere partite impossibile. Se anche lo volessi non potrei andare anche su Marte". 

Sull'Inter, invece, il tecnico si dimostra positivo e fiducioso in vista del prossimo futuro, pur sottolineando alcuni limiti da superare: "Spalletti ha un caratterino ma può diventare il leader della nuova Inter. Troverà le parole giuste per spiegare il nuovo corso ai suoi allievi. Però c’è un problema da risolvere subito: l’Inter sembra la sala d’aspetto di un aeroporto internazionale. È tutto un partire e arrivare. Serve creare un’identità. Tra i giocatori mi piace Gagliardini, nonostante l’errore che ha commesso nella semifinale dell’Europeo Under 21. Ma non solo lui". Sul Napoli, invece, Ranieri plaude al tentativo di mantenere saldo lo zoccolo duro, puntando così a nobili traguardi nella prossima stagione: "Al Napoli servono solo pochi ritocchi, e poi le scintille tra De Laurentiis e Sarri generano solo scosse positive".

E come ripartirà invece la Roma, dopo Totti? Bella domanda, a cui Ranieri risponde così: "Riparte da un campione come De Rossi. E da capitan futuro Florenzi. Il problema è che se non si fa lo stadio temoche Pallotta se ne andrà. Totti? Francesco non deve avere fretta. Deve studiare. Deve calarsi, con umiltà, nel ruolo che avrà scelto. Soprattutto gli auguro di essere felice. All’inizio gli mancherà l’adrenalina unica che genera il prato dell’Olimpico, un gol realizzato, l’urlo della Sud. Da calciatore con un gesto tecnico vinceva la partita,
da dirigente capirà che tutto è più complicato
". E infine, un punto su Di Francesco: "Conosce Roma e la Roma. È preparato". Inutile, infine, chiede al tecnico la favorita in vista della prossima stagione: "La Juve, naturalmente. È la più forte, la più solida. Ha una società che fa il suo lavoro. Ricordare il Bonucci in tribuna durante la gara di Champions contro il Porto? Sono gesti che lasciano il segno".