La nuova era del Palermo calcio passa, neanche a dirlo da due uomini di esperienza. Il club di viale del Fante, in cerca di rilancio dopo la pessima stagione appena trascorsa e culminata con una retrocessione in serie B mai in discussione, e reduce dal passaggio di proprietà dalle mani di Maurizio Zamparini - che farà comunque da consigliere esterno del club dopo la fine del suo mandato - e il fondo americano capitanato da Paul Baccaglini, ha annunciato l'arrivo del nuovo allenatore e del direttore sportivo che si occuperà di menare le danze sul fronte del mercato. La nuova guida tecnica della formazione rosanero risponde al nome di Bruno Tedino, mentre la carica di direttore sportivo è stata affidata a Fabio Lupo. Due soggetti con una certa esperienza, ma che per la prima volta si misurano con un club così ambizioso. Ed è forse questa la grande incognita che riguarda l'annuncio dell'arrivo di Tedino e Lupo tra le fila del Palermo, anche se sarà necessario dare loro il tempo utile per ambientarsi in una piazza che ha fame di calcio e che soprattutto vuole mettersi alle spalle la negatività di una annata da dimenticare.

Sul sito ufficiale del Palermo si legge l'identikit dei due nuovi tesserati, che andranno a rappresentare la spina dorsale della compagine rosanero sul piano tecnico. Bruno Tedino, classe 1964, dopo un breve percorso da calciatore ha iniziato nella seconda metà degli anni '80 la sua carriera da tecnico, allenando nel vivaio di Treviso, Conegliano e Venezia. Successivamente, esperienze in Prima Squadra con il Novara, la Pistoiese, il Sudtirol e la Sangiovannese, fino a ricoprire il ruolo di Commissario Tecnico delle selezioni Under 16 ed Under 17 della Nazionale Italiana. In questa stagione ha condotto il Pordenone fino alla semifinale play-off della Lega Pro. Fabio Lupo, classe 1964, dopo aver vestito da calciatore le maglie di Bari, Ancona ed Avellino, ha ricoperto il ruolo di Direttore Sportivo a Giulianova, ad Ascoli, a Manfredonia ed a Torino. E' stato inoltre il Responsabile Tecnico del Settore Giovanile della Sampdoria e dirigente di Juve Stabia e Teramo. Due soggetti che hanno dunque una certa gavetta alle spalle, e che prenderanno questa esperienza tra le fila del Palermo come il modo giusto per crescere e magari affermarsi nel panorama italiano. In particolare Tedino, per il quale Zamparini non ha perso tempo a proporre un paragone - abbastanza scomodo - nientemeno che con Maurizio Sarri.

Le nomine di Tedino e di Lupo, rispettivamente come allenatore e come direttore sportivo, arrivano nei giorni successivi all'annuncio della ratifica dell'accordo tra Maurizio Zamparini e il fondo capitanato da Paul Baccaglini per il passaggio di proprietà del club. Ma arrivano anche dopo che si erano fatte sempre più concrete le candidature per i suddetti ruoli di Massimo Oddo e di Marcello Carli. In particolare, l'ex ds dell'Empoli ha fatto capire i motivi che lo hanno indotto ad interrompere in maniera brusca la trattativa per il suo arrivo in rosanero: "Il progetto Palermo mi piaceva ed eravamo anche d’accordo con Baccaglini - ha dichiarato Carli, intervistato per TMW Radio - . Avevo parlato con Oddo spiegandogli che c’erano i margini per fare bene. Però la condizione era che non ci fosse più Zamparini. E invece per un altro po’ di tempo ci sarà ancora lui. Ho incontrato Baccaglini per conoscerci, poi per iniziare a lavorare. La cosa mi piaceva molto, vedevo un giovane che aveva belle idee, entusiasmo e voglia di fare. Avevo belle idee, però alla base c’era la condizione che si potesse lavorare senza Zamparini, ma non perché ho qualcosa contro di lui, anzi. Zamparini non ha bisogno di un direttore sportivo visto che questo ruolo di solito lo ricopre lui. Secondo me c’era la condizione per fare bene, a Oddo avevo spiegato che cosa si poteva fare: potevamo tenere sei o sette dei ragazzi di quest’anno, cinque o sei giovani bravi ci sono, bastava mettere cinque o sei ragazzi di valore per la B e potevamo fare una squadra veramente bella".