Una sconfitta casalinga inammissibile, considerando l'avversario ed il bisogno di punti. Non ci sono altre parole per descrivere il tracollo casalingo del Genoa, che nella giornata di ieri ha perso 2-1 contro un Chievo anticipatamente salvo e disposto in campo senza molti titolari e con una rosa incerottata. Sceso in campo con la miglior formazione possibile, un 3-4-3 puro e a trazione anteriore, il grifone ha brillato per tutto il primo tempo, proponendo un calcio verticale ed aggressivo, annullando nel contempo i sogni offensivi avversari. Particolarmente in forma, come prevedibile, gli esterni Laxalt e Ninkovic, sempre pronti a tagliare la retroguardia avversaria proponendo costantemente suggerimenti in mezzo poco sfruttati da un Simeone non troppo in evidenza in tutti i novanta minuti.

Uno dei tanti nei della prestazione ligure, il Cholito si conferma al centro di un momento complicato e altalenante, mancando anche contro il Chievo un goal che avrebbe potuto dare serenità all'ambiente. Il momento no del bomber, infatti, si evince soprattutto al 36', quando è proprio Simeone a mandare clamorosamente fuori un prezioso rigore procurato da Pandev, rinvigorito dalla cura-Juric. Ed è proprio il macedone a sbloccare la sfida, approfittando di un pallone tramutato in oro da Laxalt, che toccando la sfera serve un cioccolatino all'ex Lazio, lucido nel girare in rete da posizione ravvicinata.

Nella ripresa, contrariamente a quello che si poteva credere, il Genoa cala notevolmente, lasciando campo ad un Chievo affatto incline ad offendere. I festeggiamenti della Curva, che con un inspiegabile lancio di fumogeni costringe Pairetto a fermare la sfida per alcuni minuti, scuote gli undici in campo, che per tutta la parte iniziale di seconda frazione non creano pericoli dalle parti di Sorrentino, confermandosi nel contempo friabili in difesa. I due goal clivensi, infatti, non brillano per complessità e si concretizzano grazie ad un'assenza difensiva del collettivo di casa. Nell'occasione della rete di Bastien, per esempio, Castro non viene contrastato da nessuno al momento del cross, così come è molto poco puntuale la chiusura di Munoz sull'ex Avellino, molto meno prestante fisicamente.

Discorso analogo anche per la rete dell'ex di Birsa, servito da Gobbi e lasciato praticamente solo al momento di spizzare un pallone imprendibile per l'incolpevole Lamanna. La rete del trequartista clivense è una sentenza, con Juric che sconsolato osserva i suoi affondare, chiedendosi come sia possibile una trasformazione del genere. Infuriato al momento del triplice fischio, l'ex tecnico del Crotone ha mostrato tutta la sua delusione in conferenza stampa, puntando però ad una decisa riscossa in vista di un finale di stagione sempre più incerto. Con soli cinque punti di vantaggio dal terzultimo posto, infatti, i rossoblu dovranno affrontare cinque sfide delicatissime, giocando contro Inter, Palermo, Torino e Roma. Chance mancata, dunque, per il Genoa, che con una possibilissima vittoria contro il Chievo avrebbe potuto assicurarsi la salvezza, portandosi a +8 dal diciottesimo posto. Fino alla fine, ci sarà da soffrire.