A Genova sponda rossoblu la situazione non è delle più tranquille. I tifosi contestano, Preziosi è pronto a lasciare e in mezzo la squadra e Mandorlini sono reduci dalla sconfitta nel derby contro la Sampdoria. In più il prossimo avversario in campionato si chiama Milan a San Siro, una squadra con tante assenze, ma anche con una voglia matta di fare punti per continuare ad inseguire il proprio obiettivo stagionale.
Lo scenario potrebbe essere sicuramente più sereno, probabilmente anche Mandorlini lo vorrebbe, ma il tecnico deve gestire questo momento e provare a fare del proprio meglio con la squadra da qui alla fine della stagione. Sperando nel supporto dell'ambiente, come racconta al sito ufficiale del Genoa: "Abbiamo davanti gare importanti, la metà contro le squadre migliori del torneo. Serve reagire per raccogliere risultati pure su campi complicati, facendoci forza dei progressi che ci sono stati. Io sono fiducioso anche se ci vorrebbe il tempo che non abbiamo. Non è possibile pensare di risolvere i problemi dall’oggi al domani, occorrerebbero due o tre mesi per cambiare. Per questo ho scelto di percorrere la strada della continuità rispetto alla conduzione precedente, al netto di qualche fisiologica variazione. Non siamo ancora salvi e ritengo che occorra stare vicini alla squadra e sostenerla in tutto e per tutto."
Bisogna provare ad essere tutti uniti per affrontare il Milan di Montella: "Il Milan è in corsa per un posto nelle competizioni europee e, al di là delle assenze, ha un organico in grado di sopperire a ogni defezione. Il Milan è il Milan. L’affronteremo con l’entusiasmo che ci vuole e la determinazione di portare via dei punti. Dobbiamo ragionare tutti in questa maniera. Al di là dell’assetto e dello schieramento, fondamentale è avere l’atteggiamento giusto. Sotto questo aspetto non credo che i giocatori debbano rimproverarsi qualcosa. Mi dispiace non poter avere in una gara così il nostro capitano Burdisso. E’ stato importante trascorrere più tempo insieme e la visita in hotel del presidente Preziosi è stata un segnale importante. Il “Signorini” resta la nostra casa e li torneremo. Il malcontento che si respira deve fungere da stimolo per dare tutti qualcosa in più. A volte sembrano frasi stampate, invece rispecchiano la realtà delle cose."