Dopo un sogno, anche il più bello, c'è sempre un risveglio. E per il Palermo, questo risveglio è stato a dir poco traumatico. L'Atalanta è venuta a banchettare al "Barbera", con un 1-3 che poteva essere più rotondo. Merito soprattutto della formazione guidata da Gasperini, capace di creare tante occasioni. Ma demerito anche della squadra rosanero, che in più di un'occasione ha mostrato i suoi vecchi difetti. Difetti sul piano della concentrazione, dell'attenzione ma anche della qualità nella gestione del pallone. E così è arrivata, inevitabile, la prima sconfitta per la gestione tecnica di Diego Lopez, sopraffatto dal suo collega.
C'è ben poco da salvare in casa Palermo al termine di una partita del genere. Ancora una volta sono stati i singoli a tradire la formazione rosanero, a giudicare dai gol incassati. Dalla pessima diagonale completata da Pezzella nell'azione della prima rete, firmata da Conti. Passando per il pessimo disimpegno di Jajalo e la marcatura troppo leggera di Goldaniga su Gomez, autore del gol del raddoppio. Finendo per l'errore clamoroso di Nestorovski a tu per tu con Berisha, per quello che poteva essere il gol dell'insperato pareggio. Gol sbagliato gol subito, recita un vecchio ma infallibile adagio storico del calcio. E infatti è arrivata la terza rete dell'Atalanta, che ha definitivamente chiuso la partita. Il caso ha voluto che a segnare fosse Cristante, un giovane passato di qui quasi per caso e mai valorizzato da chi lo ha avuto in rosa nella scorsa e disgraziata stagione.
Diego Lopez, dunque, si ritrova ad affrontare una situazione nuova, dopo due illusori risultati utili consecutivi. Il pareggio di Napoli e la vittoria sul Crotone sembravano portare a una vita nuova. Ma il Palermo non è riuscito ad infilare, per la prima volta in stagione, tre risultati positivi in fila. Anche perchè fin troppo netta è stata la differenza di valori in campo mostrati ieri al "Barbera". Da una parte una squadra tesa e contratta, quasi impaurita dalla necessità di mettere punti in cascina. Dall'altra una squadra giovane ma autoritaria, con doti tecniche evidenti e una guida tecnica capace di trasmettere serenità, fiducia e ottimi dettami tattici ai suoi giovani interpreti.
E fa quasi sorridere questa partita, se pensiamo a quanto è accaduto all'andata. Un Palermo con l'acqua alla gola espugnava Bergamo con l'uncinata vincente di Nestorovski nel finale. In quel caso arrivò la prima vittoria stagione della formazione rosanero. E l'Atalanta, squadra allora in crisi, non optò per l'esonero di Gasperini, dando fiducia e avendo ragione. Percassi meglio di Zamparini in questo caso, visto che il patron friulano difficilmente avrebbe resistito alla tentazione di esonerare il mister di Grugliasco. Esattamente come avrebbe fatto con De Zerbi poche giornate dopo.
Il Palermo, dunque, è costretto a ripartire dopo un'altra prova da dimenticare. Tuttavia, venerdì sera ci si troverà di fronte a una vera e propria mission impossibile. Rosanero attesi infatti dalla Juventus, che nell'inferno dello Stadium non perde in campionato da oltre un anno. Nestorovski e compagni dovranno cercare innanzitutto di limitare i danni, provando a ripetere l'exploit di Napoli. I bianconeri potrebbero prestare il fianco, anche se è difficile immaginarsi una brutta prestazione dei campioni d'Italia, anche con una sfida di Champions League da giocare cinque giorni dopo sul campo del Porto. Sognare non costa nulla, ma appare praticamente impossibile che la formazione rosanero possa uscire dal campo dei detentori del tricolore senza le ossa rotte, per la seconda volta nello spazio di cinque giorni.