La terza sconfitta consecutiva, la quinta in sette partite, apre nuovi scenari in casa Palermo. Eugenio Corini potrebbe rivalutare il suo operato e il suo futuro in casa rosanero, appena dieci giorni dopo aver urlato al mondo intero la sua rabbia e la sua voglia di continuare. Dopo la sconfitta del "Barbera" contro l'Inter, il tecnico bresciano ha ammesso, a margine della conferenza stampa, che andrà alla ricerca di risposte convincenti e concrete dal presidente Zamparini, che incontrerà in quel di Vergiate insieme al nuovo direttore sportivo Nicola Salerno. Si parlerà ovviamente di mercato, delle intenzioni del patron del Palermo, ma non solo: "Vado con il direttore da Zamparini - ha ammesso Corini - . I quattro punti in quattro partite erano un segnale da cogliere. Sarà difficile salvare il Palermo ma sono disposto ad aprire a qualcosa di virtuoso, o è giusto che le strade si separino. Chi rimane deve sapere cosa affronta, e anche per chi arriva sarà lo stesso. Ci deve essere una logica per andare avanti".
L'allenatore di Bagnolo Mella, che già la settimana scorsa in quel di Aiello del Friuli era uscito con una riconferma dall'incontro con il patron friulano grazie all'intervento decisivo del ds Salerno, adesso dopo la sconfitta contro l'Inter vuole certezze su quale saranno le scelte della società in caso di una nuova sconfitta, probabile, anche fra una settimana al 'San Paolo' contro il Napoli e intanto analizza quanto fatto fino al suo arrivo: "Qui ho dato e ricevuto tanto: sono venuto in uno dei momenti più difficili del Palermo per innescare un percorso virtuoso che faccia sentire squadra e città un corpo unico. Ci vuole dignità professionale e saper affrontare a testa alta le situazioni. La squadra fino ad ora lo ha fatto - ha dichiarato Corini in sala stampa - Ci sono state difficoltà oggettive: al mio arrivo sei punti in 14 partite. Ho cercato di lavorare su certi aspetti che hanno prodotto prestazioni e punti, per migliorare e alimentare la speranza. A Sassuolo abbiamo prodotto. Anche oggi abbiamo lottato e combattuto, poi il risultato non ci ha sorriso ma la prestazione è stata buona. Con l'Empoli a 11 punti, serve qualcosa più di un'impresa".
L'incontro con Zamparini, previsto per domani esattamente a distanza di una settimana dal primo, servirà a sgombrare il campo dai dubbi intorno al mister rosanero o, al contrario, aprirà al quarto cambio in panchina della stagione. Per Corini prendere una decisione diventa ormai inevitabile: "Ora bisogna capire cosa fare: è un momento in cui la società debba capire su chi puntare e con chi affrontare queste 17 partite che restano. Non ci sto al gioco del chissà cosa succede ogni domenica. È il momento di capire come affrontare questo percorso. Siamo a 11 punti di distanza: un'impresa adesso ancora più complicata ma c'è la dignità da salvare e se c'è un percorso da fare lo si fa con orgoglio. È il segnale che si dà al gruppo di lavoro".
Sul tavolo gli scenari a questo punto diventano pochi e ben definiti. O continuare con il Genio, nonostante il rapporto con Zamparini sia praticamente ai ferri corti, e quindi lasciare sulla panchina l'ex capitano assecondando le richieste di mercato del bresciano per tentare una salvezza quantomai inverosimile ormai, o abbandonare il progetto sviluppato da Corini, sopratutto sulla mentalità del gruppo, affidando la squadra a quel Davide Ballardini su cui Zamparini non ha mai smesso di pensare. Ciò che è certo è che domani per i rosanero sarà l'ennesima giornata di passione in una stagione che ormai di logico ha ben poco.