Eugenio Corini, almeno per il momento, non è riuscito a confezionare il miracolo. Il Palermo esce sconfitto anche dal "Franchi" e perde contro la Fiorentina l'ottava gara consecutiva di un campionato che continua ad essere estremamente complicata per la formazione rosanero. Il Crotone per fortuna non ha fatto punti a san Siro, mentre uno è stato quello ottenuto dal Pescara in casa contro il Cagliari: sono ora due le lunghezze di distacco rispetti agli abruzzesi di Oddo, mentre restano quattro quelle da recuperare sull'Empoli, demolito al Mapei Stadium ieri pomeriggio. Si potrebbe parlare di una squadra in ripresa, quantomeno per il fatto di aver mantenuto il punteggio in equilibrio fino al secondo minuto di recupero dopo il 90', ma non è tutto oro quello che luccica.

Intanto il fatto di aver incassato ben quattro reti (due delle quali annullate, e nemmeno tutte irregolari) non è certamente un buon messaggio per Corini, anche se il nuovo tecnico rosanero non ha potuto disporre di quelli che, con ogni probabilità, sono i tre centrali difensivi più forti tra quelli presenti in rosa, ovvero Goldaniga, Gonzalez e Rajkovic. Il tandem composto da Cionek e Andelkovic - con il polacco in condizioni fisiche non perfette - ha fatto quel che può, ma si è visto chiaramente che quando la Fiorentina ha accelerato, ovvero nei minuti immediatamente precedenti al gol di Bernardeschi e fino al termine della prima frazione, il Palermo ha trattenuto il respiro ed è rimasto per diversi minuti in apnea. L'inizio del secondo tempo ha sorriso con la punizione vincente dell'insospettabile Jajalo, e i minuti successivi hanno visto gli ospiti giocare con un piglio che non si vedeva ormai da qualche giornata. Ma c'è anche da dire che di fronte ai rosa c'era una squadra che più di una volta - specialmente sotto la guida di Sousa - ha ceduto sul piano nervoso dopo aver subito una rete.

Fatto sta che, però, il Palermo non è riuscito a creare neanche mezza occasione per provare a centrare addirittura il bersaglio grosso, ovvero quella vittoria che è arrivata solo una volta negli ultimi quattro mesi. I viola, non appena hanno potuto, hanno ripreso a pigiare l'acceleratore, fino a trovare la rete con Babacar. Come detto, però, c'è qualcosa da tenere in stretta considerazione per gli ultimi impegni del girone d'andata, prima cioè della riapertura del mercato. A centrocampo i rientri previsti di Gazzi e Bruno Henrique non potranno non dare quel surplus di classe e personalità che ieri, in larghi tratti della gara, è mancato. Diamanti in una posizione più centrale, e quindi meno dispendiosa, potrà dare il suo apporto ma solo a patto che l'aspetto psicologico non subisca traumi, com'è già avvenuto diverse volte in stagione. E poi c'è la difesa: contro il Chievo rienterà solo Goldaniga, bisognerà valutare con attenzione il modulo da schierare in base alle forze a disposizione. Infine c'è Posavec: il giovane portiere croato ha fatto almeno due-tre parate sensazionali, ma la paperona "graziata" dall'arbitro Giacomelli sulla rete annullata a Babacar, e una mezza incertezza nel gol-partita dello stesso centravanti viola sono due macchie che restano e aggravano un po' la sua posizione.