Dopo la conferenza che ha suggellato il suo ritorno in città, è giunto il momento della prima conferenza stampa pre-partita. Eugenio Corini presenta la sua prima gara da allenatore del Palermo, quella sul difficile campo della Fiorentina, lasciando subito intendere di voler lavorare sotto ogni aspetto con i suoi nuovi calciatori, in particolare sotto l'aspetto mentale e psicologico: "La squadra giovedì era stanca e delusa, ma non poteva essere altrimenti. Dal giorno doo siamo però entrati dentro a certe situazioni, anche perchè c'era poco tempo per preparare la partita. I giocatori sono molto disponibili, c'è grande volontà e voglia, serve una scossa e io farò da garante per i ragazzi per far sì che riescano a riprendere un determinato percorso. Spero che il pubblico risponda, ma devo essere io il primo a spingere e spronare i giocatori per ottenere risultati. Ho già in mente un piano di gioco con caratteristiche ben determinate. Ci sarà bisogno di gambe e di corsa, siamo in difficoltà anche sul piano numerico, ad esempio in difesa ho quatro centrali per tre posti".
Un Palermo che si presenterà a Firenze con diverse assenze, figlie di squalifiche ed infortuni. Corini dovrà andare subito a nozze con i fichi secchi, ma ha già delle idee chiare su alcuni elementi della sua rosa: "Dovrò schierare il miglior Palermo possibile, in base anche alle assenze. È importante in tal senso aver recuperato Cionek, che è un'alternativa in più a partita in corso, altrimenti avrei dovuto fare altre scelte. Pezzella? Lo vedo molto simile a Chiellini per caratteristiche, anche lui è nato esterno ma si è poi reinventato centrale. Potrei anche valutare un suo utilizzo da centrale difensivo. Bruno Henrique? È un giocatore molto tecnico ma ha ancora dei problemi di equilibrio, non va al contrasto come dovrebbe visti i problemi alla mano. Lunedì avrà un altro tutore, spero di averlo a disposizione contro il Chievo. Punto molto su di lui, ma deve essere aggressivo nel modo giusto affinchè possa diventare una risorsa importante".
A Palermo si vive una sensazione molto complicata, che ha messo radici già dallo scorso campionato e dalla salvezza acciuffata dopo un campionato ai confini della follia. Corini ha parlato con alcuni ragazzi, si è confrontato con loro e ha capito ciò che serve per invertire la rotta sul piano psicologico: "Ho avuto modo di confrontarmi con ragazzi come Andelkovic e Rispoli, è gente che sente questa maglia come pochi e ha già vissuto momenti diffiicli a Palermo. A questi ragazzi bisogna insegnare la giusta strada, il campionato italiano è molto difficile sotto l'aspetto tecnico. L'inerzia negativa che aleggia nello spogliatoio deve diventare positiva al più presto, occorre la giusta spinta morale e la forza necessaria, anche per i più giovani. Solo affrontando i problemi, questi si possono risolvere".
Corini che a Palermo si è subito ritrovato bene, dopo l'addio piuttosto doloroso consumato nove anni fa. Stima e affetto intatti da parte della gente nei suoi confronti, e viceversa, come ribadito da Eugenio in conferenza stampa: "A Palermo ho sempre trovato grande affetto, a prescindere dal fatto che prima ero qui come calciatore e ora allenerà. L'affetto prescinde da tutto, questa cosa mi gratifica e ringrazio la gente di Palermo. Mi ha emozionato molto la chiamata del presidente, ha fatto riaffiorare tanti ricordi la visita a casa sua. Mi sono subito concentrato sul mio ruolo e su ciò che devo fare per questa squadra, i miei collaboratori saranno preziosi così come le altre persone che ho trovato qui. Poi toccherà ai ragazzi che scenderanno in campo difendere i nostri colori".
Si torna a parlare del campo, l'unico giudice e l'unica fonte di appello per il Palermo per evitare il baratro. A Firenze non sarà facile ottenere quei punti che non sono arrivati nelle ultime sette gare, Corini confida in questa gara per ottenere risposte importanti da sfruttare in futuro: "Quella di Firenze sarà una trasferta difficile e ostica, ma chi scenderà in campo dovrà sfoderare la forza e le motivazioni necessarie per lottare tutti insieme, visto che si parte dallo 0-0 e non intendo scendere in campo battuto in partenza. Non dobbiamo scoraggiarci se prendiamo gol, basta poco per cambiare l'inerzia di una partita e per recuperare lo svantaggio, ho parlato di questo con i ragazzi, devono essere loro i protagonisti in campo. Occorre trovare la forza per reagire a tutto, combattere su ogni singolo pallone e affrontare gli eventi negativi. Io sono qui per spingere la squadra a fare bene, la loro energia dovrà arrivare a me per farmi capire che voglio dare il massimo e affrontare le partite più importanti nel modo giusto. La Fiorentina è una squadra forte, la reazione vista con l'Inter lo dimostra. Sousa è un ottimo allenatore, per noi questa gara deve rappresentare un test per capire da dove dobbiamo ripartire in vista del match con il Chievo".