Forse nemmeno il più ottimista dei tifosi dell'Empoli pensava di poter andare al "San Paolo" contro il Napoli del grande ex Sarri per provare a vincere. Ma forse ci si aspettava qualcosa in più dal punto di vista del gioco che ancora una volta ha mostrato gravi carenze.
E' un Empoli sempre più impalpabile, irriconoscibile non tanto rispetto agli scorsi anni, ma quanto nei giocatori chiave che lo hanno reso celebre appunto in queste stagioni.
Sì perchè Saponara, Buchel, Maccarone, Pucciarelli, Krunic, Costa e altri c'erano anche negli ultimi anni di successi azzurri. Ma qualcosa sembra essersi rotto, perchè questi giocatori e quest'Empoli non hanno un'anima, non hanno entusiasmo, non hanno la voglia di stupire giocando un calcio veloce e spumeggiante.
Certo ci sono dei limiti strutturali, come la mancanza di un vero regista, di un attaccante da almeno 10 gol che giochi per la squadra, di giovani promettenti che vengano valorizzati dal gioco sarriano, di un'intesa difensiva costante. Insomma i problemi ci sono e i numeri parlano chiaro, sancendo l'Empoli come peggior attacco in Europa.
Ma è proprio il campionato che spinge l'Empoli a non mollare. Infatti sembra che in fondo alla classifica si stia formando un gruppo di quattro squadre che probabilmente si contenderanno la salvezza. E se il Crotone appare già spacciato, Empoli, Palermo e Pescara se la giocano alla pari, nonostante le enormi difficoltà che stanno attraversando.
Dunque per l'Empoli l'imperativo è non mollare, anche perchè all'orizzonte c'è un altro match sulla carta proibitivo con la Roma di un altro ex come Luciano Spalletti. E gli azzurri devono ripartire dal breve ma significativo impeto d'orgoglio che hanno avuto dopo il gol di Mertens, provando a recuperare quella voglia di giocare a calcio, scacciando via le paure e i pensieri che frenano la testa e di conseguenza il talento di pedine fondamentali dello scacchiere di Martusciello.