L'avvento di Roberto De Zerbi sulla panchina del Palermo ha ridato speranza ad una squadra allo sbando e a dei tifosi che stavano perdendo nettamente tutte le speranze per una permanenza in Serie A, con il colpi di scena in successione nei piani alti della società. I rosanero hanno ripreso vigore, grazie ad un tecnico che possiede una precisa idea nella propria testa ancora da sviluppare e finalizzare. Su questo tema, il coach bresciano, si è espresso così al La Gazzetta dello Sport: "Sono l'ultimo arrivato in massima serie, nonostante ciò pretendo che la mia squadra abbia la mentalità giusta per comandare sempre il gioco e la partita. I giocatori mi stanno segueno ma il gioco che facciamo attualmente è ancora molto distante da quello dei miei progetti".
Proprio sui giocatori si sofferma De Zerbi, analizzando un pò quelli che sono i cardini della squadra: "Alessandro Diamanti è un piacerlo allenarlo. Ha l'entusiasmo di un fanciullo e la saggezza e l'esperienza di un veterano, un vero modello da prendere come esempio". Un altro attaccante del reparto offensivo rosanero porta il nome di Ilija Nestorovski, a segno anche contro l'Italia nell'ultima sfida in Macedonia: "Zamparini lo ha accostato a Pippo Inzaghi: ha il fiuto del goal, è rapido e sa posizionarsi bene dentro l'area di rigore. Quandro torneranno a disposizione Quaison e Traikovski magari potremo ammirare un'altra squadra".
Un rapporto non facile quello tra il patron palermitano e gli allenatori della squadra, De Zerbi parla così: "Ho instaurato un bel rapporto con il presidente, non utilizzo maschere per apparire diversamente, davanti a lui sono sempre me stesso." L'allenatore intraprende più faccia a faccia durante la settimana: "E' competente, capisce di calcio e ci confrontiamo anche tre volte a settimana. Lui, insieme al ds Faggiano e al consulente Gianni Di Marzio, ha insistito per portarmi in Sicilia. Non mi fa pressioni per quel che concerne la formazione: sa che decido io alla fine."
Chiusura finale dedicata ai tifosi: "Mi fermano per strada, raccontandomi i loro desideri", ammette il tecnico e aggiunge "li vorrei più vicini ai giocatori. C'è bisogno di affetto e di supporto, sapremo ripagare."