Roberto De Zerbi vuole un Palermo bello e affamato al tempo stesso. Alla vigilia della partenza per Genova, dove si giocherà domani contro la Sampdoria, il tecnico rosanero ha fatto capire che devono esserci due volti in grado di coincidere, ovvero il saper giocare e il non mollare mai: "Adesso è importante migliorarsi sempre, però abbiamo un risultato da prendere. Il miglioramento passa attraverso l'allenamento e l'apprendimento di quel che chiedo, ma passa anche dalla maggiore convinzione che deriva dai risultati. Dobbiamo mixare tutto bene, dall'organizzazione di gioco alla cattiveria che deve contraddistinguerci sempre. Voglio una squadra che abbia un segno di riconoscimento chiaro, voglio che chi ci affronti pensi a noi come una squadra che non sai come prendere".
Settimana complicata per De Zerbi, che ha partecipato a un corso a Coverciano. Ma la sua temporanea assenza non ha bloccato il processo di crescita che il tecnico vuole per il suo Palermo: "Tra la settimana con i Nazionali e quella relativa all'infrasettimanale, abbiamo avuto poco tempo per lavorare. Ho già detto che la crescita di una squadra passa dai momenti in cui c'è un calo fisiologico nel gioco. Passa dai momenti di alti e di bassi, spero che ci siano dei momenti in cui la grinta e la cattiveria possa sopperire a questa mancanza di crescita. Nel calcio ci vuole sempre profondità nel gioco, soprattutto se sulla trequarti hai giocatori che amano avere la palla sui piedi. Perciò è determinante avere giocatori che diano profondità per favorire il lavoro dei compagni".
Sarà anche una sfida tra un Palermo che ha cambiato da poco allenatore ma sembra aver trovato un leader, e una Sampdoria che vede un Giampaolo in crisi. De Zerbi legge così le due situazioni: "Un tecnico se ne accorge subito se viene seguito, o se viene seguito totalmente oppure a metà. Questa squadra mi ha seguito sempre, c'è tanta sintonia. Quando perdiamo mi sento il primo responsabile, anche se sono qui da poco. Giampaolo lo conosco, è un amico e lo stimo, anche se conosco poco la situazione della squadra. Non so che squadra troveremo, so solo il Palermo che voglio. Ovvero un Palermo affamato e che non deve pensare al momento dell'avversario, ma solo a noi stessi. Sicuramente non preparerò la partita in maniera più rilassata, noi non siamo nessuno e anche i giocatori devono affermarsi".
La difesa potrebbe essere ancora una volta il nodo che accompagnerà il Palermo anche a Genova. De Zerbi, nel confermare un'assenza abbastanza pesante, elogia comunque i componenti del reparto arretrato: "Rajkovic non è nemmeno tra i convocati, ancora non sta bene e la mascherina ancora lo condiziona. La Sampdoria è una squadra organizzata, che ha al suo interno giocatori di qualità altissima, come Muriel, Quagliarella, Alvarez e Torreira, oltre a un ottimo portiere come Viviano. Non mi preoccupa solo Muriel, bensì tutta la squadra, ma mi preoccupa il giusto. I nostri difensori sono tutti bravi nell'uno contro uno, e questa è una fortuna perchè ci consente di tenere la linea un po' più alta, e sono tutti molto attenti, veloci e soprattutto coraggiosi".
Ultima domanda relativa a Bouy, ancora non sceso in campo sotto la gestione De Zerbi: "Sia lui che Vitiello non hanno giocato, li considero entrambi molto importanti. In particolare Vitiello è un capitano anche se non gioca. Le scelte che faccio, le faccio sempre in buona fede. Vedrete che avranno tutti spazio in questa squadra. Per me devono essere tutti importanti, a prescindere dalla presenza in campo, voglio mettere in evidenza il gruppo perchè abbiamo tante ottime potenzialità, ma adesso non abbiamo 2-3 giocatori che possono prendere in mano tutto. Tutti devono prendersi le proprie responsabilità".