Carlos Embalo sa di avere una grande occasione davanti a sè. L'esterno nativo della Guinea-Bissau è alla sua prima stagione nella massima serie, e non è da escludere che sia lui uno degli interpreti del tridente offensivo del Palermo che Davide Ballardini sta preparando per la prossima annata. Intervistato per la "Gazzetta dello Sport", l'ex bresciano ammette di essere pronto a proseguire una carriera nata grazie ad un intervento decisivo: "Palermo è la mia occasione e cercherò di sfruttarla grazie la mia dote principale, la velocità, giocando a sinistra, la mia posizione preferita nel 3-4-3. Per me correre è tutto, sono un attaccante esterno che ama partire largo. Beppe Accardi e la sua famiglia mi hanno aiutato, lui è davvero come un padre per me. Perchè io il papà l’ho perso da piccolo. E mi sono tatuato un suo ricordo. Eravamo molto poveri. Le scarpe da calcio non le ho mai avute: mio papà, che ha avuto 10 figli, ogni tanto me ne comprava un paio, ma non erano sportive. Ora mi sembra incredibile avere un contratto con la Puma e poter mandare cose anche nel mio paese, dove non tutto è in ordine, e aiutare la famiglia".
La prima stagione in un campionato duro come la serie A non è facile per nessuno. Embalo lo sa e vuole dare il massimo per essere convincente agli occhi di Ballardini, e soprattutto per ripagare chi lo ha aiutato a crescere all'insegna del lavoro e della dedizione, affiancando il talento individuale allo spirito di sacrificio che serve per sfondare a questi livelli: "Lo so che è dura, i difensori sono più esperti, la qualità è maggiore, spero che la corsa mi aiuti. Ma sì, di gavetta ne ho fatta. Lecce è stata una tappa importante per la crescita, ma soprattutto è servita l’esperienza dello scorso campionato in B a Brescia. Boscaglia lo ringrazierò sempre. Mi ha insegnato tante cose anche fuori dal campo, mi diceva che dovevo essere più intelligente, mi diceva sempre che la vita non è facile, ma lo so bene. In campo penso di aver dato abbastanza, il bilancio è positivo, cinque gol e 11 assist. Ma voglio ripeterlo: a Boscaglia devo tutto".
E per affrontare al meglio un campionato come quello italiano, Embalo mette già nel mirino i giocatori più in vista. Che possono essere talenti da emulare, come nel caso di un ex del Palermo decisamente illustre, ma anche avversari da studiare e da affrontare ad armi pari sul campo: "Per me il migliore è Paulo Dybala. Dal primo giorno che l’ho visto mi è sembrato fortissimo. E ho cercato di imparare da lui. Il difensore che temo di più? Il più forte della Serie A è Koulibaly del Napoli, davvero superiore. Se devo scegliere un italiano vado su Chiellini".