Senza l'infortunio alla spalla che lo ha costretto ad operarsi, anche Mattia Perin sarebbe salito sull'aereo della Nazionale con destinazione Francia. Magari come terzo portiere, ma comunque sarebbe stata una grande esperienza. Il destino ha scelto diversamente, ma ora il portiere del Genoa è pronto per ricominciare.

C'è anche lui nel ritiro di Juric perchè il recupero dall'infortunio va meglio del previsto e, a parte le partitelle, si può allenare con il resto dei suoi compagni: "Mi sono messo sotto a Villa Stuart. Devo dire tanti grazie. I primi al prof. Mariani e a chi lavora in quel centro d’elite. E’ emerso lo spirito di abnegazione e la voglia di sacrificio che c’è in ognuno di noi, i risultati sono questi. Credo che sia importante dare la migliore versione di se stessi in ogni cosa che si fa. Sarebbe un errore accelerare i tempi. Ho sempre pensato giorno dopo giorno. Il primo è stato il mese più difficile."
 

Mattia Perin, genoacfc.it

Difficile anche pensare ad un suo addio al Genoa: "Ho ancora da dare molto al Genoa, non credo ci sia il rischio di andare via. Juric? Facevo il terzo quando giocava Juric. Poi il mister l’ho ritrovato alla guida della Primavera. Con il Crotone ha compiuto un miracolo. Ha tirato fuori il meglio dai giocatori, esaltando le loro caratteristiche." Il ritiro è un momento importante per una squadra, come evidenzia Perin in conclusione: "Si fortifica a soffrire insieme. Lo zoccolo duro è qui in Austria, aspettiamo Rincon e gli diciamo di muoversi. Si troverà bene col nuovo allenatore, un lottatore, un guerriero come lui che ha sempre dato tutto. Dispiace che non ci sia più Gasperini. La migliore scelta non poteva che ricadere così. Gli infortuni mi hanno lasciato qualcosa in più a livello caratteriale."