Maurizio Zamparini torna alla carica, e lo fa per ribadire la propria intenzione di vendere il Palermo. Il patron del club siciliano, intervistato su Radio Kiss Kiss, ha ammesso di non avere più stimoli per portare avanti la carretta rosanero, presa in gestione nell'ormai lontano 2001: "Come ho già detto ho delle trattative in corso, perché non ce la faccio davvero più. Ho bisogno di lasciare il club e di imprenditori nuovi che certamente poi i aiuterò a far conoscere il nostro calcio, ma prima necessito di vendere la società. Non voglio più fare calcio e devo pensare a fare altro. Noi presidenti ormai non contiamo più nulla, dovremmo copiare il modello inglese. Se mi chiedete cosa è successo ieri non so dirvelo. Io non ci vado più. Ho preso Stefano Pedrelli, un mio caro amico e ha l’incarico di andarci lui lì. E’ diventato un casino lì, non c’è più logica".
Una situazione che difficilmente cambierebbe, nemmeno se il Palermo riuscisse a cedere Franco Vazquez secondo le proprie richieste. Zamparini continua a fare la conta delle squadre interessate all'italo-argentino, ma al tempo stesso ribadisce che il club di viale del Fante non ha problemi economici tali da mettere fretta ai presunti acquirenti del Mudo: "Vazquez ha estimatori in Premier, in Italia il Milan ha fatto un sondaggio ma l’accordo tra Berlusconi e i cinesi rallenta il tutto. Il Mudo vale di più di 25 milioni, ma per ora se chiedessi di più, non lo venderei proprio. Sto andando incontro a chi vuole comprarlo. Se entro il 30 giugno non vendo il giocatore dovrò ricapitalizzare personalmente? In verità non abbiamo nessun problema di quel genere. Abbiamo già previsto tutto ma oggi parlando con Lotito gli ho chiesto se gli sembrasse possibile che se cedo Vazquez ai primi di luglio non posso inscrivere questa vendita nel bilancio dell’anno passato dove ho perdite importanti. Lui mi ha risposto che queste sono le regole e ci dobbiamo adeguare".