Un punto a testa, nel deserto del Barbera, per il Palermo di Davide Ballardini e l'Atalanta di Edoardo Reja: a sorridere, sicuramente, gli ospiti, che però recriminano per aver lasciato nel finale il pari alla compagine di casa. I gol di Borriello su rigore e Paletta, nella ripresa, avevano ribaltato l'iniziale svantaggio firmato da Franco Vazquez dal dischetto, prima del pareggio del difensore sloveno classe 1990. 2-2 che non soddisfa di certo la squadra siciliana, che però accorcia un punto sul Frosinone in attesa del big match del Matusa in programma nella prossima giornata. Atalanta che, invece, può quasi festeggiare la matematica salvezza, con 8 punti di vantaggio sulla terz'ultima a quattro giornate dal termine.
Ballardini a sorpresa sceglie Djurdjevic e Trajkovski al posto di Brugman e Gilardino, con Vazquez alle spalle dei due attaccanti. Struna e Pezzella sulle corsie laterali, mentre Vitiello fa coppia con Gonzalez al centro. Sul versante opposto, Borriello agisce al centro dell'attacco, mentre Gomez e Raimondi ai lati. Reja preferisce un modulo più attendista, con De Roon, Cigarini e Freuler a fare legna in mediana.
Eppure le cose per i rosanero si erano messe nel migliore dei modi. Pronti via è il Palermo a sbloccare subito il punteggio: Vazquez torna al gol realizzando il primo calcio di rigore assegnato dal direttore di gara per fallo di mani di Bellini su colpo di testa di Chochev. Gara in discesa, ma soltanto in apparenza per i padroni di casa, che capitolano alla prima offensiva avversaria: Gomez viene atterrato in area di rigore, ingenuamente, da Struna, con Borriello che emula il trequartista del Palermo spiazzando il diretto rivale. Dopo il botta e risposta, il ritmo della gara cala alla distanza, con i rosanero che stentano a proporre le proprie idee preferendo rintanarsi nella propria metà campo e provare a ripartire. A metà gara, due occasioni, una per parte, con Raimondi e Djurdjevic che non approfittano delle disattenzioni delle difese avversarie. La seconda metà di prima frazione è ancor più soporifera della prima, con l'equilibrio e la paura che la fanno da padrone: le occasioni da rete scarseggiano, con le squadre che si accontentano di chiudere sull'1-1 all'intervallo.
Ballardini si gioca la carta Gilardino fin dal primo minuto, ma la ripresa sembra copiare il canovaccio tattico della prima frazione, con le squadre lente e macchinose in fase di impostazione. Dopo dieci minuti l'episodio che, per forza di cose, regala una svegliata alla gara: Paletta si fa trovare pronto all'inserimento sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti, ed è abilissimo a girare di testa nell'angolo più lontano, dove Sorrentino non può arrivarci. Dramè avrebbe sulla testa la palla del KO, ma fallisce da pochi passi. Sotto di un gol, e ad un passo dalla retrocessione sempre più vicina, la squadra siciliana si squote, buttandosi in avanti: tante le occasioni, seppur solamente potenziali, create dalle parti di Sportiello, abile soprattutto su colpo di testa di Gonzalez a smanacciare e sventare la minaccia. Gli sforzi dei rosanero vengono premiati ad un quarto d'ora dal termine, quando Struna, sugli sviluppi di un corner, trova la deviazione vincente al termine di una carambola in area di rigore. Negli ultimi minuti i padroni di casa si precipitano in attacco, forse in colpevole ritardo, provando a vincere la gara, ma Gilardino, a pochi secondi dal termine, spedisce alto dopo un'ottima respinta di Sportiello per il rammarico dei pochi presenti al Barbera.