La vittoria con la Fiorentina aveva riportato entusiasmo e fiducia nell’ambiente e il test con la Lazio era importante per capire se l’Empoli potesse giocarsela ancora per obiettivi importanti. Ma la partita di domenica scorsa ha confermato invece il brutto rendimento dell’Empoli in questo girone di ritorno, con una prestazione sottotono e con una squadra apparsa sulle gambe rispetto agli avversari.

Il match è finito 2-0 con le reti di Candreva al 6’ su rigore e di Onazi al 43’. Risultato che sta stretto alla Lazio che ha prodotto tante occasioni però non concretizzate anche per l’ottima prestazione di Alberto Pelagotti, alla sua seconda presenza da titolare, che non sta facendo rimpiangere l’infortunato Skorupski.

L’Empoli per 75 minuti ha guardato intorpidito gli avversari giocare e fare calcio sfruttando le fasce e la velocità degli attaccanti. Poi nel finale gli azzurri si sono risvegliati e hanno cercato il gol della bandiera clamorosamente fallito all’81’ da Saponara che è stato nettamente il peggiore in campo e che deve cambiare marcia in queste ultime giornate se vuole ambire in estate a grandi club.

Per fortuna però si torna subito in campo e domani al “Castellani” l’Empoli ha la possibilità di chiudere definitivamente il discorso salvezza nel match contro un Verona che ormai ha alzato bandiera bianca per la corsa salvezza. Una partita che servirà per ritrovare anche il vero Empoli e per recuperare le motivazioni perse nella partita con la Lazio. Sicuri assenti Skorupski, Laurini e Livaja, si farà di tutto per recuperare Tonelli almeno tra i convocati, mentre rientra Zielinski dopo il turno di squalifica. L’undici che quindi scenderà in campo dovrebbe vedere Pelagotti in porta, in difesa Bittante e Mario Rui sugli esterni con Cosic e Costa centrali, a centrocampo agiranno Zielinski, Paredes e uno tra Croce e Buchel, Saponara giocherà alle spalle del duo Maccarone-Pucciarelli con Mchedlidze eventualmente pronto per subentrare a partita in corso. Un match quindi da non fallire per ritrovare di nuovo l’entusiasmo che si è un po’ perso dopo l’ultima sconfitta.