Dopo un girone d'andata a dir poco clamoroso, l'Empoli di Marco Giampaolo sembra essersi perso davanti ad una striscia negativa che al momento non sembra riuscire ad arrestarsi. Tra delusione e rimpianti, molti, per una gara giocata come al solito in maniera impeccabile sul piano del possesso palla e delle occasioni create, i toscani escono ancora una volta col capo chino dal Castellani, raccogliendo ancora una volta meno di quanto seminato. Un peccato, sicuramente, un punto di partenza, forse, altrettanto: il momento è quello decisivo del campionato, quello che farà la differenza nel campionato prossimo. L'Empoli deve scegliere, in questo momento, se fare il passo definitivo verso la maturazione definitiva, diventando una realtà ben consolidata, oppure farsi travolgere dagli eventi. 

Il bivio è alle porte, perché il momento è quello peggiore dall'inizio dell'anno. Facile giocare in scioltezza e disinvoltura quando i risultati ti sorridono, meno è farlo a fronte di una vittoria che manca oramai dallo scorso girone. Tuttavia, come non è tutto oro quel che luccica davanti ad una striscia vincente, non è tutto da buttare quando i risultati parlano chiaramente a sfavore degli azzurri di toscana: Giampaolo schiera i titolarissimi, affidandosi all'ossatura che ha condotto l'Empoli a ridosso della zona Europa in più occasioni. La squadra risponde presente, come ha fatto in tutte le gare nelle quali non ha raccolto punti: gioco e occasioni fioccano a ripetizione nonostante al proprio cospetto ci sia un Frosinone che volutamente si rintana ed arrocca nella propria metà campo (anche nella trequarti). 

Il primo colpo inferto dai ciociari al fianco dei toscani non è mortale, ma sanguinoso alquanto. La reazione giustifica tutti gli elogi che Saponara e compagni hanno avuto fino ad oggi e, le numerose occasioni avute da Maccarone e Pucciarelli legittimano la forza della squadra di casa, sebbene il pareggio non arrivi e le trame offensive risultino spesso sterili dalle parti di Leali. La mentalità dell'Empoli esce alla distanza anche nella ripresa, anche se alla lucidità della superiorità tecnica e del gioco inizia a far da contraltare una frustrazione dovuta al costante sbattere la testa contro il muro ospite. La zampata arriva dal solito Saponara, impeccabile nel cambiare marcia con Zielinski alla mediana: il trequartista colleziona l'assist per Maccarone, che infila il pari. 

Quando tutto sembra oramai scritto, con i toscani pronti ad azionare la freccia del sorpasso, Stellone cambia modulo, inserendo un difensore, Ajeti, per un attaccante. L'1-1 sta benissimo agli ospiti, che però non rinunciano ad infierire quando possibile: da un errore in fase di impostazione tra Mario Rui ed Ariaudo, nasce il rigore mortale che condanna i toscani. La sconfitta è il giusto prezzo da pagare quando c'è da fare l'ultimo passo verso la maturità finale: un ultimo esame che il Fato ha voluto mettere davanti ai toscani. Adesso arriva il difficile, perché potrebbe sembrare facile lasciarsi andare ad una salvezza oramai conseguita, piuttosto che compattarsi e proseguire in un processo di crescita costante che sembra la naturale e più degna conclusione del progetto Empoli.