Il Palermo torna dall'Emilia con un punto, all'apparenza prezioso perchè rende ancor più consistente il buon inizio dell'avventura in rosanero di Guillermo Barros Schelotto, ma c'è qualcosa che può sicuramente lasciare l'amaro in bocca in casa rosanero. Essere passati in vantaggio e aver gestito il ritmo della partita per poco più di un'ora di gioco non è bastato a Vazquez e compagni per tornare dal "Braglia" di Modena con un successo ai danni del Carpi, che si sarebbe rivelato prezioso nella lotta per evitare la retrocessione. Invece è arrivato un pareggio, decisamente meno utile agli uomini di Castori che a quelli guidati per la prima volta in carriera da Giovanni Tedesco.
È stato un Palermo che per oltre settanta minuti ha dato l'impressione di non poter subire il ritorno di un Carpi, che ha messo sì in mostra grande coraggio e voglia di rimontare l'iniziale svantaggio firmato da Gilardino, ma che non ha creato palle gol, affidandosi nei primi minuti ad un paio di conclusioni dalla distanza di Letizia e Bianco, ma che non ha fatto sporcare i guanti a Sorrentino. Ci è voluta un'ingenuità del tandem centrale della difesa rosanero per far arrivare al numero 70 il primo tiro verso lo specchio: con Gonzalez che non ha effettuato il disimpegno, e Goldaniga che ha voluto affondare subito il tackle su Mancosu - atterrandolo in maniera evidente - il rigore per i biancorossi è divenuto inevitabile, con l'ex trapanese che ha spiazzato il capitano palermitano.
In ogni caso, si è visto un buon Palermo nei 90 minuti del "Braglia". Una squadra capace di non farsi mettere sotto da chi vedeva questa sfida come la prima di diciassette finali. Anzi sono stati proprio gli uomini del tandem Tedesco-Barros Schelotto a creare pericoli dalle parti di Belec in tutte le situazioni di punteggio che si sono venute a creare: sia prima che dopo la rete di Gilardino - una perla messa in mostra dal biellese come nei momenti migliori della carriera - ma anche dopo il pareggio del Carpi, sono arrivate delle palle gol, o comunque delle situazioni pericolose nell'area presidiata da Belec. La scarsa precisione e cattiveria che ha colpito i vari Hiljemark, Cristante e Trajkovski nelle occasioni da loro avute, hanno privato il Palermo di una vittoria che, andando anche a vedere i risultati maturati di domenica, avrebbe messo la squadra in una situazione di estremo vantaggio: un successo avrebbe portato a nove punti il divario dal terzultimo posto occupato proprio dal Carpi - con tanto di scontri diretti a favore - oltre a mettere ben cinque squadre tra sè e la zona rossa della classifica.
Mercoledì al 'Barbera', per la prima di Tedesco sulla panchina della squadra del suo cuore, arriverà un Milan galvanizzato dal rotondo successo nel derby. Il Palermo confida in una specie di rilassamento post-stracittadina dei rossoneri di Mihajlovic, ma prima di tutto bisognerà contare su una serenità ritrovata e su un gioco più fluido e dinamico voluto fortemente da Barros Schelotto.