“Settimana solita di lavoro come abbiamo sempre portato avanti. L’analisi della gara con la Roma è stata fatta. Ripartiamo con alcune certezze che questa squadra è consapevole di avere, ma col Genoa abbiamo una partita tosta. Dovremo giocare al 100%”.
L'Empoli deve limitare le disattenzioni e fornire una prova corale all'altezza. Il risultato dipende dal lavoro d'unione, non ci sono individualità in grado di indirizzare la partita. Da qui, il meticoloso lavoro sulle difficoltà del comparto arretrato.
“Fare punti è sempre importante. L’Empoli però non può ambire a fare risultato se non gioca al massimo: non ci capiterà mai di vincere senza legittimare”.
“E’ un aspetto che ci penalizza. Dobbiamo migliorare, visto che a Roma il secondo gol ci ha ammazzato. Ma alle grandi squadre bastano anche gli episodi, cosa che a noi non può capitare”.
Il Genoa si presenta con tre lunghezze di vantaggio in classifica. Giampaolo traccia il profilo dell'undici di Gasperini. Squadra votata all'offesa, costruita su un'idea di bel calcio, pronta a giocarsi la partita contro qualunque avversario.
“E’ figlio del suo allenatore. Conosco Gasperini, è molto orientato nell’uno contro uno. E’ una squadra che porta tanti giocatori in avanti, con lui le gare sono sempre complicate dal punto di vista tattico. E’ una squadra imprevedibile, difficile da decifrare e collocare. Abbiamo lavorato su grandi principi, ma non temo i nostri avversari”.
Cerchio rosso sulla partita del Castellani. Giampaolo segnala la gara col Genoa come uno spartiacque fondamentale nel cammino dell'Empoli. Vincere per dare respiro alla classifica e rilanciare il progetto avviato in estate.
“In un campionato ci sono cinque o sei momenti che possono determinare una stagione. Sono partite chiave che ti fanno svoltare in un senso o in un altro: quella col Genoa potrebbe essere una di quelle gare. Da questo punto di vista è una gara molto importante. Il calendario non mi preoccupa, perchè bisogna guardare partita per partita”.
La prestazione oltre il risultato. L'Empoli deve fare la partita, imporre il proprio credo, sfidare a testa alta l'avversario di turno. Gli episodi, al momento, condannano gli azzurri, ma Giampaolo "penetra" nelle flessioni dei suoi, tra demeriti e meriti altrui.
“Il mio obiettivo è che la squadra sappia fare partite di un certo livello. Vado a caccia della prestazione, dei contenuti dentro la partita. Nelle ultime due gare non abbiamo raccolto ma la matrice è stata buona. Siamo sempre preparati, ma a volte ti sfugge un particolare. Quando succede l’avversario ti fa gol. A volte hai delle responsabilità, altre sono bravi gli altri. Col Chievo siamo calati fisicamente, a Frosinone la mancata reazione è stata figlia della frustrazione. A Roma, invece, sono state due situazioni particolari. Non abbiamo ancora una casistica così ampia per dire che questa squadra soffre di fragilità. Mi auguro che non sia così”.
In chiusura, uno schiaffo al clima ostile che si respira dopo le ultime apparizioni. Il tecnico cancella malumori e paure, l'obiettivo è invertire la rotta da domani.
“Non l’avverto, ma non possiamo perdere di vista la nostra dimensione. Siamo partiti aprendo un capitolo nuovo, quindi la sconfitta di Roma non può generare pessimismo. Abbiamo giocato bene, c’è un processo di miglioramento. Ritengo che si debba essere positivi, poi se c’è da fare una critica la facciamo perchè magari ci aiuta. Io sono orgoglioso di come andiamo a giocare le partite, credo che anche l’ambiente debba esserlo”.