Un difensore e un attaccante, una conferma e un nuovo arrivo. Circostanze diverse, ma stessa capacità di leadership. Il Genoa riparte da De Maio e Pandev per confermare ciò che di buono ha fatto la scorsa stagione rovinata esclusivamente da problemi economici e burocratici, i quali non consentiranno la disputa della prossima edizione dell'Europa League. Infatti, il mercato non ha regalato grandissime novità a differenza degli altri anni, dove Preziosi ci ha fatto vedere sempre grandi cambiamenti.
"A differenza dello scorso anno ci sono stati meno cambi nella squadra. Più conferme e meno arrivi, la base è la stessa e questo è un vantaggio. Un altro potrebbe essere partire a fari spenti come è successo." Il difensore italo-francese lo sa che le altre squadre si stanno muovendo con decisione e risponde così sulle prospettive per la nuova stagione: "Mi aspetto una stagione più difficile dell'anno passato, le squadre si stanno rinforzando, la concorrenza è aumentata. Solo più avanti si potranno delineare valori e ambizioni”.
Dalla conferma al nuovo arrivo, Goran Pandev vuole, invece, farsi perdonare i sei gol fatti al Genoa nelle passate stagioni: "Sei gol al Genoa? Così tanti? Devo farne subito qualcuno per farmi perdonare...". Il macedone, dopo l'esperienza col Galatasaray, non perde lo spirito di squadra e riconosce la concorrenza che c'è in attacco per conquistarsi il posto da titolare e la fiducia da parte del mister Gasperini: "Qui c’è un grande attacco, lo abbiamo visto: possiamo giocare con il tridente, con il trequartista, io e Pavoletti in coppia. Ora pensiamo a prepararci bene per partire forte".
Sia De Maio che Pandev hanno le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere, oltre quelli con la squadra. Dopo una positiva stagione passata, il difensore sogna un posto in azzurro, essendo italiano di adozione: “Mi piacerebbe indossare un giorno la maglia della Nazionale sarebbe una gioia immensa e il coronamento di un percorso pieno di sacrifici”. Mentre per l'attaccante ex Lazio, Inter e Napoli, l'obiettivo è mettersi al servizio della squadra: "Raggiungere la doppia cifra non è una priorità, ma mi piacerebbe. Un attaccante come me deve prima di tutto giocare per aiutare la squadra".