La presenza di Gerardo Martino, allenatore dell'Argentina, in tribuna al Barbera, avrà fatto piacere, e non poco, a Paulo Dybala. L'argentino si galvanizza e trascina, praticamente da solo (con l'aiuto della doppietta di Chochev), il Palermo alla vittoria contro un Genoa stanco sia fisicamente che mentalmente. La corsa di Gasperini, dopo due vittorie di fila, al sesto posto si arresta in Sicilia, terra che sa dargli soltanto delusioni.

Scelte confermate per entrambe gli allenatori, con Iachini e Gasperini che si affidano ai rispettivi uomini migliori: Dybala e Vazquez da una parte, Niang, Falque e Perotti dall'altra. In porta per gli ospiti c'è ancora Lamanna, che sarà, purtroppo per lui e per i genoani, protagonista in negativo.

Palermo che sin dalle prime battute si mostra vispo ed aggressivo, con Dybala che mette pressione anche su Lamanna: pericolo scampato per pochi centimetri sulla respinta dell'attaccante argentino. I rosanero attuano nel migliore dei modi il loro piano tattico, fatto di tanta aggressività, in pressione, a centrocampo ed in attacco, che frutta ottime ripartenze ed occasioni di conseguenza. Vazquez sembra più vivo rispetto alle ultime uscite ed oltre ad andarsi a prendere il pallone a centrocampo dialoga spesso con buoni risultati con l'amico gemello del reparto d'attacco. Dybala è scatenato, i difensori del Genoa non sanno come prendergli il numero di targa e l'argentino ci mette lo zampino in entrambi i gol: nell'occasione del vantaggio, al minuto nove, si allarga sulla destra, serve il taglio di Rispoli che tutto solo in area impegna Lamanna, che sulla respinta laterale si piega però a Chochev; sempre il bulgaro, protagonista assoluto delle ultime due gare, raddoppia alla mezz'ora: sempre Dybala a portar via due uomini della retroguardia rossoblu, inserimento lato debole del centrocampista e Lamanna beffato complice un intervento tutt'altro che perfetto. 2-0, Palermo show.

La chiave tattica è nelle due mezzali di centrocampo. Quelle dei palermitani, Rigoni e Chochev, appunto, sono perfetti in fase di interdizione (la scivolata di Rigoni apre per Dybala in occasione del raddoppio), oltre ad essere sempre puntuali negli inserimenti e nei raddoppi sugli esterni. Rispoli e Lazaar altrettanto: costringono i dirimpettai ad una pessima figura difensiva, con Edenilson e Bergdich che non riusciranno mai a trovare le contromisure.

Mandragora viene sostituito a metà gara, con Laxalt che dà rispetto al giovane della Primavera, maggiori geometrie e vivacità. Il Genoa risponde presente alla strigliata del suo allenatore. Gioco più arioso e Perotti più nel vivo della manovra, che parte da sinistra e centralmente, per poi distribuire assist e dribbling ai compagni ed alla platea. Dopo dieci minuti il gol che potrebbe riaprire la gara e cambiarla. Edenilson arriva prima su un contrasto di Chochev e serve, perfettamente, Iago Falque in area di rigore: controllo e destro imparabili per Sorrentino. Attimi di sbandamento per Iachini ed i suoi, che ridisegna con Maresca il centrocampo al posto di Jajalo, stanco ed affaticato, prima di scegliere Belotti al posto di Chochev per dare maggiore profondità ed alzare il baricentro della squadra.

Obiettivo centrato in pieno, grazie al solito Dybala che lotta sempre come un leone e protegge palla anche dall'assalto di raddoppi di marcatura vari. Gasperini ci prova con Lestienne e Pavoletti, ottenendo però l'effetto contrario: cinque punte che, contemporaneamente in campo, ingolfano la manovra rossoblù favorendo la difesa rosanero. Gli attaccanti del Grifone si pestano i piedi in più occasioni e solo le iniziative personali di Lestienne e Perotti portano i genoani vicini al pari: il primo è impreciso, mentre il secondo viene chiuso perfettamente da Andjelkovic e Vitiello, perfetti in chiusura.

La gara si spegne così, Palermo festeggia, Genoa a capo chino. Con Dybala portato in trionfo dal pubblico rosanero ed il Tata Martino che si gode l'ennesimo gioiello di una fucina di talenti impressionante. Paulo conquista Gerardo, chissà che alla prossima Copa America, non ci sarà una sorpresa accanto alla Pulce Messi.