Arrivato in Italia nel 2012 per 12 milioni, entrando nella storia del Palermo come l'acquisto più costoso, attirava su di sè tutta l'attenzione della città: Paulo Dybala, alto 168 cm, argentino, con passaporto italiano grazie alla nonna materna, è una persona che del calcio ha fatto la colonna sonora della sua vita. Ragazzo profondamente legato alla famiglia e agli amici stretti, specialemente quelli con cui gioca a calcio da bambino, cresce nell'Instituto de Cordoba, squadra che milita nella seconda serie argentina, bruciando le tappe ad una velocità impressionante. Il padre è il suo punto di riferimento durante la carriera da calciatore nelle giovanili, fino a quando lo lascerà da solo all'età di 15 anni. La perdita del padre è un duro colpo per il giovane Dybala, che si trasferirà, col consenso della famiglia, a dormire nella pensione del suo club. Per questo sarà soprannominato "El pibe de la pensiòn".
A suon di prestazioni arriva a Palermo, la squadra che ha lanciato Javier Pastore. Il primo anno in rosanero colleziona 27 presenze andando a segno 3 volte, il secondo anno - in Serie B - 28 presenze e 5 gol. Le prestazioni non convincono più di tanto, sopratutto per quella cifra spesa per portarlo a Palermo: sembra una follia. Zamparini, dopo aver scoperto Pastore, questa volta non ci ha preso: sbagliato. Infatti "U picciriddu" ha dato una svolta al suo destino. “Ma iddu veru è?” si stanno interrogando i palermitani durante questa prima parte di campionato, nella quale Dybala non solo segna, ma impressiona per giocate e abilità tecniche. "Ma questo è davvero lui?", crediamoci, forse di aver trovato un top player, perchè i numeri sono quelli: media voto più alta di Tevez, 10 gol e 7 assist in 18 presenze. Davvero pochi, se non nessuno, hanno fatto meglio di lui.
Quest'anno, in Serie A, l'appena 21enne sta facendo vedere davvero grandi cose. Dribbling, fiuto del gol, aggressività: tanta qualità che fa il giro di Europa, attirando l'attenzione delle big. E' cresciuto, si è ambientato, è tornato ad avere quell'atteggiamento spavaldo ma allo stesso tempo tanto umile di quando stava all'Instituto de Cordoba, squadra a cui è legato ancora profondamente. Gattuso, suo ex allenatore, dice che " È un giocatore che è due pagine avanti nel manuale del calcio, lui è classe pura, non può non fare bene per i colpi che ha e per il calcio che può giocare. Paulo è un giocatore vero, uno coi colpi. " Adesso se lo coccola Iachini, al quale vanno dati i meriti di averlo fatto esplodere, perchè senza bastone, la pianta, per quanto bella e fiorente possa essere, crescerà sempre e comunque storta:" ha grande talento e se continua ad allenarsi con questa intensità diventera' uno dei più forti in Europa." Con l'altro punto di forza di questo 'nuovo' Palermo, Franco Vazquez, forma la coppia perfetta: lo zampino nei gol dei rosanero è quasi sempre il loro. Si innescano a vicenda, creano una miscela che funziona a meraviglia. Tanto che Conte ci ha provato a farlo diventare azzurro, ma lui ha ringraziato e rifiutato, sogna di vestire la maglia albiceleste. La Joya, il gioiello in argentino, brilla a Palermo, è prezioso: Zamparini è pronto a fare l'affare, perchè non illudiamoci, un altro talento saluterà l'Italia.