Finisce presto l'avventura di Gattuso al Palermo. 6 partite, 7 punti, tra calcio a singhiozzo e pressioni societarie, o meglio presidenziali. Il vulcanico Zamparini attacca sul suo album, mai completo, un'altra figurina. Dopo il via vai dello scorso anno, con conseguente retrocessione, non si intacca la mania del presidente. Valzer di allenatori, tanto in A, quanto in B. Via Gennaro, detto ringhio, alla prima esperienza importante, dopo il praticantato al Sion.

 

Fatica il Palermo, costruito per vincere, fondato su individualità di spiccato valore. Da Hernandez a Dybala, il parterre non è certo da serie cadetta. Eppure un inizio stentato. Normale quando si cambia tanto e sempre. Normale, quando sciorini nomi a ripetizione, togliendo stabilità a ambiente e gruppo. Gattuso, scelto personalmente da Zamparini, per quel suo carattere focoso, quella sua grinta indomabile, lascia. Sulla graticola da settimane, quasi da subito. Come si possa pensare di attaccare un allenatore, tra l'altro volutamente scelto, privo di esperienza, dopo pochi minuti di calcio giocato, senza nemmeno concedergli il tempo di adattarsi a una realtà nuova e intrisa di sabbie mobili, in una piazza esigente, non è dato sapere.

 

Zamparini si è preso la notte per riflettere. Lo stesso Budan ha laconicamente commentato “Purtroppo abbiamo raccolto nulla in due trasferte..”. Una sorta di esonero indiretto. Contattato subito Iachini, pronto ad accasarsi a Palermo con contratto biennale. Tecnico esperto, abituato alle difficoltà di una serie, la B, che presenta il conto, se presa sotto gamba. Ogni partita è una tonnara, una battaglia. Avrebbe voluto vedere quello Gattuso. L'orgoglio, il carattere. Avrebbe voluto vedere se stesso riflesso nei suoi uomini. Lo ha visto al San Nicola, ma, purtroppo per lui, dalla parte sbagliata. Sciaudone e Cippitelli hanno condannato i rosanero e sancito la fine dell'era Ringhio. Breve, troppo breve. Colpe ne ha certamente. Una su tutte, l'inesperienza. Quella però si combatte sul campo. Si combatte col tempo. Zamparini non lo ha capito. Ancora no.