Una gita ai piedi dell’Etna. Né più, né meno. Come altrimenti potrebbe definirsi la trasferta del Pescara in quel di Catania? Dopo una retrocessione “cercata ed ostinatamente raggiunta”, l’Armata Brancaleone del torneo si reca allo stadio “Angelo Massimino” per disputare l’anticipo serale della penultima giornata del massimo campionato. L’atmosfera in casa biancazzurra, ormai, può dirsi più che smobilitata. C’è voglia di chiudere nel più breve tempo possibile una stagione che definire disastrosa appare un eufemismo.
Il “Delfino” è alla canna del gas e dopo le dichiarazioni di Balzano – «Siamo i più scarsi del campionato» – e del presidente Sebastiani – «Stroppa scelto dopo quattro rifiuti» – ben s’intuisce con quali carte in tavola si è giocato per tutto il torneo. Tutti complici e nessun colpevole. Qualcuno vuol giocare allo scaricabarile, ma le responsabilità sono gravi e comuni. Il Pescara e la sua storia non meritano un simile sfacelo.
Eppure in occasione del match d’andata contro i rosso-azzurri, sembrava davvero che gli adriatici potessero farcela. Tuttavia, è stata solo un’illusione. I catanesi, invece, stanno bruciando record su record. Il lavoro di Maran all’ombra del Teatro Bellini ha spinto gli etnei sino a quota 52 punti. Nessuno avrebbe mai scommesso in un simile traguardo, soprattutto dopo gli addii di Montella e Lo Monaco. Invece Pulvirenti si è mostrato lungimirante, confezionando un vestito su misura in vista della passerella di questa sera che celebrerà un’annata indimenticabile.
I PRECEDENTI – Inedito scontro nella massima serie fra etnei ed adriatici. I cammini delle due squadre si sono incrociati spesso e volentieri nelle serie minori, ma il match di stasera costituisce una novità per gli almanacchi.
LE STATISTICHE – Si scontrano, forse, il migliore ed il peggior esempio di gestione societaria nel torneo di Serie A. Da una parte, la consolidata strategia dei rosso-azzurri che punta agli investimenti nei metodi d’allenamento ed alla valorizzazione di giovani di talento; dall’altra, invece, si è sgretolato in fase embrionale quel che sembrava il progetto giusto, il quale potesse dare risultati di qualità ed in prospettiva. I numeri parlano da soli. Mentre gli abruzzesi hanno raccolto due punti nelle ultime diciassette partite, i rosso-azzurri veleggiano ai margini della zona Europa. Fra le mura amiche dei catanesi, non c’è quasi mai scampo per gli avversari: undici vittorie dei padroni di casa, quattro pareggi e tre sconfitte (Inter, Juventus e Milan). Gli etnei fanno veramente sul serio.
LE PROBABILI FORMAZIONI – I padroni di casa ritrovano Andujar. L’estremo difensore torna fra i pali dopo aver scontato la lunga squalifica. Si rivede anche Bellusci, il quale si siederà in panchina, seppur sia in lizza per un posto sulla destra della difesa a quattro: l’indisponibilità di Alvarez pone Maran di fronte ad una scelta fra Izco e lo stesso difensore ex Ascoli. Per il resto, il tecnico trentino propone la miglior formazione per godersi il meritato commiato dal pubblico amico. In casa biancazzurra è la solita emergenza a condizionare Bucchi nelle sue scelte. Rizzo è squalificato, mentre Sculli non è stato nemmeno convocato ed al suo posto va Celik. In mediana, Bjarnason viene preferito a Blasi per un posto accanto a Togni, match-winner all’andata.