Il Pescara si presenta all’Olimpico davanti ad una delle due finaliste della coppa Italia con la più pesante delle sconfitte sul groppone, ovvero quella in casa di sabato scorso nel super-spareggio salvezza con il Siena; in più la squadra del presidente Sebastiani può contare su un solo misero punto guadagnato nel girone di ritorno, mentre i tifosi non assaporano l’odore della vittoria da Gennaio. L’impietoso ultimo posto con soli 21 e un distacco enorme dal Palermo penultimo mettono la ciliegina sulla torta avvelenata che quest’anno la dirigenza biancazzurra ha sfornato in questi mesi di serie A.
Con due piedi nella fossa e un avversario forte che la vede vittima sacrificale in gita al Colosseo già prima di iniziare, all'Olimpico Bucchi deve fare anche di necessità virtù visto che sono diverse le assenze nella sua rosa iniziale: in difesa rimangono fuori Kroldrup e Bocchetti, a centrocampo è D'Agostino l'assente di lusso, mentre in attacco pesano le defezioni di Weiss, Quintero e Sculli che tra alti e bassi avevano saputo meritarsi il posto di titolari in questa travagliata stagione. Per queste ragioni, allora, il tecnico pescarese  disegna davanti alla porta, protetta ancora una volta da Pelizzoli, una difesa a quattro composta da Zanon, Cosic, Capuano e Modesto; Togni e Rizzo andranno a formare la diga di contenimento in mezzo al campo, mentre Caprari, Cascione e Celik si muoveranno alle spalle dell'unica punta Sforzini che sprecherà qualcosa di troppo specie nei primi minuti di gara.

L’avversario di oggi, la Roma, galvanizzata dalla grande vittoria di Milano nella semifinale di Coppa Italia con l’Inter, si schiera con Stekelenburg in porta, difesa a quattro con Piris, Marquinhos, Castan e Torosidis; Pjanic, De Rossi, Florenzi a centrocampo e Lamela, Osvaldo, Totti in avanti per mettere in scena un testacoda tutto spettacolare tra l’attacco più prolifico del campionato e la difesa più battuta.

PRIMO TEMPO

L’inizio del match vede subito una Roma satolla dal mercoledì di coppa che lascia l’iniziativa al Pescara che entrato in campo con l’intento di non farsi mettere subito alle corde, si ritrova già al primo giro d’orologio con la palla giusta per portarsi avanti: è clamorosa infatti l’occasione che capita sui piedoni di Sforzini che approfittando della dormita generale della linea difensiva giallorossa si va a prendere il bel taglio da centrocampo di Togni  e arriva così comodamente davanti al portiere con tutto il tempo di stoppare e battere Stekelenburg ma ne viene fuori un tiro incredibilmente alto, con la panchina già in piedi a esultare.

Pochi minuti dopo è ancora il Pescara a rendersi pericoloso con un colpo di testa del pimpante Sforzini che sfugge la sua marcatura e mette leggermente fuori un bel cross di Cascione.

La Roma è in bambola e continua per altri dieci minuti ad imbarcare acqua e gioco del Pescara che dai e dai allo scoccare del 14’ minuto passa addirittura in vantaggio davanti allo stupore dello staff tecnico giallorosso e dei suoi tifosi: Caprari mette in rete con una capocciata in pallonetto la palla del tap-in vincente dopo la non impeccabile respinta di Stekelenburg sulla conclusione da fuori di Cascione. Pochi secondi prima, l’estremo giallorosso aveva dovuto mettere una pezza sul siluro di Zanon ancora da buona posizione. È un Pescara arrembante dinanzi ad una Roma che sembra la controfigura della squadra spumeggiante vista al San Siro. Al 21’ la Roma reclama il primo di una lunga serie di calci di rigore: Lamela cade dopo un contatto con Rizzo ma l’arbitro lascia proseguire. Bisogna aspettare qualche minuto per saggiare un bellissimo destro al volo di Totti dal limite dell'area con palla alta sopra la traversa di pochissimo.

È ora il Pescara a tirare il fiato e la Roma a fare la partita: ne viene fuori una delle azioni più avvolgenti del primo tempo: siamo al 36’, Totti dal limite dell'area non calcia e manda in avanti De Rossi che con i suoi grandi tempi di inserimento entra in area di rigore ma invece di scaricare il tiro in porta serve Osvaldo dall’altra parte, facendosi così intercettare il cross da Cosic. Il canovaccio della gara è ormai chiaro con la Roma che tenta di imbastire gioco e il Pescara, soddisfatto del gol, che aspetta e riparte.

PESCARA INDIETRO TUTTA:

Il secondo tempo si apre sulle note d’incitamento a Mattia Destro che entra al posto di Florenzi, mentre l’apatico e spolmonato Osvaldo resta in campo come terminale offensivo. È questa la mossa di Andreazzoli per aumentare l’imprevedibilità delle sue bocche di fuoco lì davanti e gli effetti benefici del cambio non si fanno attendere: c’è subito un tiro al volo di Totti deviato in calcio d’angolo e un minuto dopo, Destro in dribbling su Zanon viene sbilanciato e i giocatori della Roma gridano al rigore. L’arbitro però mette mano ai cartellini: giallo per Torosidis per un fallo precedente a Cascione e ammonizione a Destro per reiterate proteste. Di rigore non si parla, ma forse gli estremi per assegnarlo c'erano tutti.

L’episodio non deconcentra però Destro che al 51’ riporta la partita sull’1 a 1, buttando la palla in rete da due passi su suggerimento di De Rossi dagli sviluppi di un corner dopo alcuni minuti di assedio romanista.

La Roma sembra vedere un po’ di luce e Bucchi cerca di conservare il risultato costruendo la sua tattica di arroccamento: toglie Caprari e inserisce Balzani nella speranza di poter contenere l’onda d’urto che la Roma sta per liberargli addosso.

Al 58’ tocca a Pelizzoli, uno dei migliori in campo, metterci i guantoni, respingendo in corner una punizione velenosissima di capitan Totti. Due minuti a seguire e ci prova Pjanic, dando una bella traiettoria alla sua palombella che scende però troppo tardi finendo fuori.  

Al 66’, la Roma sembra sul punto di scacciare le streghe di giornata con De Rossi che incontra però sulla sua strada una super parata dell’ottimo ex Pelizzoli che spedisce in calcio d’angolo la conclusione da breve distanza del centrocampista giallorosso, bravo a girarsi e a calciare di sinistro.

Il Pescara si riaffaccia pericolosamente davanti al 73’ quando non approfittando a pieno di un regalo di Castan che stoppa male di petto una palla a favore del suo portiere, Sforzini calcia addosso al portiere della Roma, non riuscendo a scavalcarlo.  

Ci provano allora Torosidis e Bradlay dalla distanza e Castan di testa dagli sviluppi di una punizione di Totti ma Pelizzoli riesce a neutralizzare tutto ciò che la Roma crea. All’86esimo infine si registra l’ennesimo episodio in area del Pescara con un contrasto tra Osvaldo e Cosic che l’arbitro non ravvisa come rigore.   

LA GRANDE OCCASIONE DEL PESCARA: Dal ribaltamento di fronte, il Pescara crea un contropiede velocissimo con Di Francesco che prova a superare la montagna Stekelenburg con un bel pallonetto ma il portierone romanista ci arriva con la punta delle dita, gelando in gola l’urlo dei giocatori pescaresi.

La partita finisce così con un clamoroso 1 a 1 che non permette alla Roma di spiccare il volo in classifica ma fa morale in casa Pescara dopo mesi di delusioni e brutte sconfitte: un pareggio che non risolleva la classifica degli adriatici ma regala una bella soddisfazione a Bucchi e ai suoi, premiando perlomeno l'impegno costante di questi ragazzi e del loro timoniere.