Davide Ballardini non è completamente soddisfatto dopo Genoa-Samp, ma non lo dà a vedere. L'allenatore romagnolo ostenta fiducia in vista delle ultime battute di campionato, pur consapevole che per salvare il Grifone servirà qualcos'altro, oltre all'impegno.

La squadra rossoblù è apparsa spaventata, quasi come se lo spettro della retrocessione si fosse già impadronito dei giocatori; Ballardini, davanti ai microfoni, ammette che ''giocare un derby contro squadre compatte come la Samp è difficile, e chiaramente la pressione gioca brutti scherzi e i giocatori ne risentono''. Tuttavia, a chi gli fa notare la complicata posizione del suo Genoa, risponde così: ''il campionato è ancora lungo, e siamo certi di fare il nostro dovere fino alla fine. Alcuni dimenticano che nelle ultime cinque giornate abbiamo affrontato le prime della classe, mentre Palermo e Siena hanno avuto un calendario più facile''.

I problemi in casa rossoblù però ci sono, e vanno risolti: innanzitutto, Ballardini sembra peccare di tatticismo quando lascia in panchina uno tra Borriello e Bertolacci, perchè ormai, avendo poco da perdere, sarebbe meglio buttare tutti nella mischia, magari anche tre punte. Il centrocampo a cinque è troppo affollato, senza considerare che Vargas e Antonelli sono esterni, e dunque sono adattati come interni (infatti spesso non rendono al meglio). Borriello, inoltre, pare veramente troppo solo in area: forse è l'uomo che può salvare il Genoa, ma necessita di sostegno, sia in attacco che sulla trequarti, e, dal momento che il Grifone ha in rosa gente di qualità, l'atteggiamento rinunciatario delle ultime uscite è proprio incomprensibile. L'ambiente lavori sulla fiducia, perchè a credersi già spacciati prima o poi lo si diventa davvero.