"Il denaro conta meno, la gloria vale tutto", questa è la scritta che campeggia da una settimana in ogni angolo dell'Argentina e questa notte la gloria potrebbe fare il suo gioco spostandosi da una parte e dall'altra come una scheggia impazzita. Siamo giunti al traguardo, l'ultimo metro prima dell'aereo che porta direttamente in Russia per il Mondiale del 2018. Da una parte l'Ecuador e dall'altra l'Argentina: i primi quell'aereo non lo prenderanno mai visto che sono spacciati mentre i secondi sono artefici del proprio destino e con una vittoria raggiungerebbero, come minimo, un posto in seconda classe che vale lo spareggio contro la Nuova Zelanda.

Si giocherà a Quito, (2850 metri di altitudine) alle ore 01.30 italiane la sfida più importante per l'Albiceleste che, di fatto, si gioca il Mondiale. Non ci sono possibilità di ritorno, Sampaoli lo sa e potrebbe cambiare qualcosa rispetto all'undici visto contro il Perù. La cosa certa è che Icardi dovrebbe accomodarsi in panchina a vantaggio di Benedetto mentre per Dybala c'è qualche chance in più. Tutto, però, dipenderà dal modulo visto che se l'Argentina dovesse schierarsi con il 3-4-2-1 il numero 10 della Juve potrebbe giocarsi il posto con il Papu Gomez mentre in caso di 4-2-3-1 il preferito sarebbe Salvio, anche se Di Maria non è certo del posto. 

Secondo El Grafico, uno dei quotidiani più importanti d'Argentina, Sampaoli ha provato il 3-4-2-1 nell'allenamento di ieri con Romero in porta, terzetto difensivo formato da Mercado, Otamendi e Fazio. A centrocampo Biglia e Mascherano in cabina di regia mentre sulle fasce spazio a Rigoni e Di Maria. Davanti Gomez e Messi a supporto di Benedetto. Tanti dubbi per Sampaoli che in conferenza si è espresso così: "Giocare a queste altezze è sempre costato molto all'Argentina, però nell'ultimo turno l'Uruguay, che qui non si era mai imposto, ha vinto. Dobbiamo scendere in campo con convinzione: da una parte c'è l'aspetto legato all'avversario, all'altitudine, agli obiettivi non raggiunti e alle difficoltà, dall'altro però c'è la voglia di far bene, la qualità dei nostri calciatori e il fatto che, in 90 minuti, ci giochiamo l'accesso al Mondiale".

Dall'altra parte c'è l'Ecuador che, dopo la sconfitta col Cile, ha detto addio alle speranze Mondiali ma vuole chiudere onorando al meglio il girone di qualificazione. Sulla panchina dei padroni di casa, per ironia della sorte, siede un argentino di nome Jorge Celico: "Giocheremo la partita con grande responsabilità per il bene del calcio. Daremo il 100% per rendere i nostri tifosi orgogliosi della propria squadra. Eliminare l’Argentina sarebbe il giusto modo di riscatto di questa seconda fase negativa delle nostre qualificazioni. Una vittoria cambierebbe in meglio l’atmosfera intorno alla Nazionale". 

Pretattica oppure verità? Fatto sta che l'allenatore argentino dovrebbe schierare i suoi con un 4-2-3-1 con Ordonez a guidare il reparto offensivo, alle sue spalle i due Ibarra e Cevallos che si gioca il posto con Arroyo. Difesa a quattro che sarà composta da Antonio Valencia e Ramirez sugli esterni con Arboleda e Aimar centrali. Ormai manca davvero poco, tra quindici ore l'Argentina conoscerà il suo destino.