La storia che andremo a raccontarvi è una di quelle che solo certi film americani possono regalare ma si sa che, a volte, la pellicola si fonde con la vita senza nessun regista che guidi le cose. Il protagonista è l'intera squadra dell'Atletico Tucuman, squadra argentina che, dopo 114 anni dalla fondazione, gioca per la prima volta la Copa Libertadores, un sogno. La partita di andata contro la squadra Ecuadoriana del El Nacional termina 2-2, un risultato che costringe il Decano a vincere per forza in quel di Quito. Ma lì, bisogna andarci ed è qui che inizia il romanzo che solo il Futbol sa regalarci.
L'Ecuador è una nazione prettamente montuosa e infatti il campo da gioco è situato a 2850 metri di altezza e, di conseguenza, l'Atletico decide di passare qualche giorno a Guayaquil (per ambientarsi) per poi prendere l'aereo per Quito il giorno stesso della partita. Sembra una formalità ma al momento dell'imbarco l'Aviazione Civile blocca tutto perchè il volo non corrisponde alla norme vigenti, in parole povere è un macabro scherzo. Si macabro, perchè manca un'ora e mezza alla partita e, in Copa Libertadores, se arrivi con 40 minuti di ritardo perdi automaticamente a tavolino con annessi saluti ai sogni di gloria.
La subdola strategia del Nacional sembra andare a buon fine fin quando i dirigenti del club argentino non trovano la folle soluzione: si va tutti di corsa sul volo di linea LATAM che sbarca alle 19.28 all'aeroporto di Quito. Al momento dell'atterraggio mancano solo 13 minuti all'inizio della partita e le Tv sudamericane lanciano l'evento con il countdown, stile capodanno a Time Square, fino all'orario in cui il Nacional avrà vinto a tavolino sul Decano, soprannome dell'Atletico Tucuman. Il pathos raggiunge livelli cosmici quando la squadra riesce a prenotare un bus al volo che sfreccia a 130 Km/h, e in Ecuador non è la cosa più normale del mondo, verso lo stadio. E' una corsa contro il tempo.
Allo stadio ci arrivano ma c'è un altro problema: mancano magliette, pantaloncini e scarpe. Che si fa? Un dirigente del Tucuman chiama subito i colleghi dell'Under20 dell'Argentina che stanno disputando a Quito il Sudamericano giovanile e si fa prestare le uniformi da utilizzare nel match tra Tucuman e Nacional. L'arbitro da l'ok e la sfida si gioca e, poiché il Futbol è qualcosa di meraviglioso, l'Atletico Tucuman vince sul campo del Nacional, con un gol di Fernando 'el Chajarì' Zampedri. Le scene al fischio finale sono da Libro Cuore con lacrime di gioia, abbracci e la fatica che scompare dopo un'odissea bella e buona.
La differenza tra il nostro calcio e quello sudamericano sta proprio qui, sta nelle piccole cose che possono diventare enormi se insieme si costruiscono follie. E' un libro di emozioni, storie e sogni che non ha una fine perchè li non si finisce mai di sognare e credere nell'impossibile, come l'Atletico Tucuman che, dopo 114 anni di storia, vince la sua partita più bella nel modo più surreale possibile.