Esulta una squadra, festeggia una nazione, sorride un popolo intero: il 4 luglio alle ore 17 di Santiago, all'estadio Municipal della capitale, a giocarsi la Copa America 2015 ci saranno i padroni di casa del Cile grazie alla vittoria per 2-1 nella semifinale contro un Perù combattivo e generoso, ma con un handicap non indifferente. L'aver giocato in dieci uomini dal 20' del primo tempo ha infatti tolto a Gareca la possibilità di condurre la partita che aveva ideato alla vigilia, dopo aver gestito alla grande i primi minuti.

Zambrano distrugge per il Perù, Edu Vargas costruisce per il cile: la prima finalista è dunque la Roja, trascinata dalla doppietta dell'attaccante del Napoli, autore di una rete meravigliosa e alla fine anche decisiva. A nulla servono la grinta di Guerrero e la voglia di Farfan e Carrllo, se non per l'onore. Dopo 28 anni dall'ultima giocata, il Cile torna in finale per la quinta volta e va alla caccia della prima Copa America della sua storia.

LE SCELTE - Sampaoli non si discosta dal classico 4-3-1-2 nonostante l'assenza dell'unico difensore centrale di ruolo, ovvero Jara, squalificato per due giornate dopo il brutto episodio di cui si è reso protagonista e che ha visto Cavani come vittima. Al suo posto gioca Rojas, mentre sulla sinistra torna titolare Albornoz al posto di Mena. Tutto confermato dal centrocampo in su: il tecnico argentino non vuole snaturare la sua squadra.

La risposta di Gareca è un 4-2-3-1 senza uno dei simboli della sua Nazionale: Claudio Pizarro parte infatti dalla panchina per far spazio al talento di Carrillo, che va sulla destra con Farfan alle spalle dell'unica punta Guerrero.

PRIMO TEMPO - Il Cile comincia fortissimo e sfrutta la profondità con le due punte, creando subito occasioni da gol interessanti e costringendo la difesa a fare gli straordinari, Ascues in particolare. Sono anche subito scintille tra Vidal e Zambrano, due che non se le mandano a dire: il centrale peruviano si ripete anche poco dopo con Sanchez e si prende immediatamente un giallo pesante. Alla distanza esce il Perù che ha la prima vera palla-gol della partita: Guerrero pennella un cross al centro dove Farfan è abbandonato a centro area, il suo colpo di testa è efficace ma trova solamente il palo alla destra di Bravo.

Fino al 20' per la Blanquirroja va tutto alla grande: l'organizzazione è ottima e Bravo soffre sui calci piazzati, da segnalare in particolare un ottima botta da fuori di Lobaton che finisce sull'esterno della rete, ma Zambrano sputa sul Picasso tattico di Gareca entrando duro su Aranguiz e prendendosi il secondo giallo che vuol dire rosso. Il tecnico argentino ridispone i suoi con un 4-4-1 con Ramos al posto di Cueva, con una sorta di linea a 6 in fase difensiva, ma la sofferenza è enorme: Valdivia ci prova con un destro a giro telecomandato da appena dentro l'area ma sfiora solamente il palo. Sempre il Mago, cerca anche di soprendere Gallese con il cucchiaio da fuori, ispira al 34' una enorme palla gol su cui Advincula si prodiga in un miracoloso salvataggio sul tiro a botta sicura di Vargas: azione ancora una volta sviluppata sulla destra con la solita discesa di Isla.

Le fasce sono l'unica arma che resta anche al Perù per rendersi pericoloso: Guerrero cerca di allargarsi per sfruttare gli inserimenti dei compagni e al 38' la palla buona arriva sul piede di Farfan, il cui tocco di punta viene respinto da Claudio Bravo, in uscita bassa e puntuale. A scacciare la paura ci pensa Edu Vargas al 42': Sanchez si accentra e lascia partire un tiro-cross dal limite per Aranguiz, il cui taglio è perfetto e il cui liscio è geniale, perchè la palla termina sì prima sul palo, ma poi sui piedi del numero 11 che riesce a ribadire in rete da due passi. Vidal prova a rincarare subito la dose con un destro secco da fuori, ma non trova la porta. Altre storie tese al rientro negli spogliatoi per l'intervallo, nervosismo soprattutto per l'espulsione di Zambrano.

SECONDO TEMPO - Il vantaggio non soddisfa comunque totalmente Sampaoli che sceglie di rientrare in campo con Pizarro e Mena al posto di Diaz e Albornoz: il Peck si mette subito in mostra al 49' spennellando per la girata di Vargas, che mette in rete il raddoppio ma se lo vede ingiustamente annullato per un fuorigioco che pareva non esserci, pareggiando in un certo senso i dubbi relativi alla prima rete, probabilmente viziata da un leggero offside. La risposta della Blanquirroja è ancora una volta sulla testa di un propositivo Farfan e creata dall'ennesimo movimento intelligente di Guerrero, ma Bravo ha vita facile in presa bassa. Stesso grado di difficoltà per Gallese dall'altra parte su un destro da fuori di Valdivia.

Il Perù gioca generosamente nonostante l'uomo in meno e in ripartenza fa malissimo: la squadra di Gareca riesce addirittura a pareggiare grazie a una discesa strepitosa di Advincula, lanciato da un incredibile Guerrero trascinatore vero in avanti, sul cui cross è il piede di Medel ad anticipare Bravo e a pareggiare la partita. La situazione di 1-1 dura però solamente quattro minuti, tempo che ancora Edu Vargas risalga in cattedra: il suo destro dai 25 metri sul palo lontano è una meraviglia tecnica per potenza e precisione, Gallese prova a compiere il miracolo ma può solo guardare la palla che si insacca.

El Tigre incoraggia i suoi dalla panchina, scossi dal secondo gol subito, e prova togliere Lobaton e Carrillo, esausti, inserendo Yotun e soprattutto Claudio Pizarro, che si presenta con un colpo di testa repentino tra le braccia di Bravo. Il Perù però è stanco e, dovendo rifiatare, il Cile riesce spesso a schiacciarlo nella propria area creando occasioni e spazi per i tiratori: Valdivia pesca Sanchez in area che sfiora soltanto la traversa, mentre Vidal col sinistro, non il suo piede preferito, vede la sua conclusione sfilare vicino all'incrocio.

La squadra di Gareca prova ad assediare nel finale cercando il pareggio, le occasioni però non arrivano: Guerrero prova a crearsene una chiedendo un rigore per un tocco molto dubbio di Rojas, che c'è ma è provocato più dal barbaro che dal difensore della Roja. Nel recupero l'unica palla-gol è per i padroni di casa, con Vidal che in contropiede non riesce a chiudere con il destro, trovando anche di fronte a se un grande Gallese. Per il secondo anno di fila il Perù esce in semifinale, perchè deve cedere il passo a un travolgente Cile: dopo 28 anni torna in finale, e l'occasione per conquistare la prima Copa America è più ghiotta che mai.