Terza sconfitta consecutiva degli Houston Rockets di Mike D'Antoni, che nella gara natalizia della Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City, cadono sotto i colpi dei Thunder di Billy Donovan e di Russell Westbrook, con il punteggio di 112-107 Texani sotto il loro abituale ritmo, con un James Harden spesso in difficoltà, nonostante l'invidiabile score di 29 punti, 14 assist e 8 rimbalzi. Più elettrici i padroni di casa, che rimangono in partita fino al quarto quarto, per poi piazzare l'allungo decisivo nel finale, grazie a Russell Westbrook (31 punti, 11 assist e 6 rimbalzi) e a Paul George (24 punti con 8/15) dal campo. Venti punti a testa per Carmelo Anthony ed Eric Gordon.
Per la gara di Oklahoma City, Mike D'Antoni recupera Clint Capela dal primo minuto, ma deve fare ancora a meno di Chris Paul. Gli ospiti partono piano, subiscono un sette a zero di parziale firmato Carmelo Anthony e Steven Adams, e devono risalire la corrente grazie a Trevor Ariza, uomo ovunque che copre le magagne di una difesa non concentrata e la mancanza di ritmo di un attacco che vede Harden fuori giri. Neanche Westbrook fa meglio del Barba, sparando a salve per tutto il primo quarto, mentre Adams è un fattore a rimbalzo offensivo, pur contro l'ottimo Capela dei Rockets, opzione al ferro sul pick and roll con Harden. Ariza è il giocatore in più dei texani a inizio partita, alimenta rimonta e prima mini-fuga della squadra di D'Antoni, subito ripresa da Anthony e George. L'ex giocatore dei Knicks è tenuto stabilmente lontano dalla palla, utilizzato come tiratore sugli scarichi, mentre PG13 ha maggiore facoltà di provare iniziative private. Harden prova a mettersi in ritmo lucrando tiri liberi, poi piazza una tripla delle sue per un finale di primo quarto che si chiude con gli ospiti avanti 28-31. Houston sembra poter allungare anche all'inizio del secondo periodo, perchè Nenè risponde presente, Gordon e soprattutto Ryan Anderson vanno a bersaglio dalla lunga distanza, e il giovane Weber si batte contro i suoi omologhi in maglia Thunder, che comunque rispondono, grazie soprattutto a Jerami Grant e Raymond Felton. Gara che non trova il suo ritmo, anche perchè le palle perse fioccano, da una parte e dall'altra, con Westbrook ben presto a quota cinque. L'MVP dell'ultima regular season non smette comunque di attaccare, e il suo rientro in campo coincide con l'ennesimo cambio di leadership della serata, mentre è sempre Capela a togliere le castagne del fuoco di una Houston che senza Chris Paul ha meno opzioni offensivi nel reparto esterni. Il primo tempo si chiude così sul 58-57, e la sensazione che i Rockets abbiano perso la brillantezza dei primi due mesi di stagione.
Impressione confermata anche dall'inizio della ripresa perchè, eccezion fatta per un paio di canestri consecutivi di Ryan Anderson, i texani eseguono lentamente, soprattutto a metà campo, finendo nelle fauci della difesa di OKC, che con Adams e compagni rende difficile ogni penetrazione al ferro. Russell Westbrook conferma limiti e pregi noti: continua ad alternare giocate incomprensibili ad accelerazioni di pura energia, che sparigliano la partita in favore dei padroni di casa e spostano l'inerzia della partita. Si accende qui per un attimo il duello con Harden, che continua a guadagnare tiri liberi, ma tiene troppo la palla ferma per i gusti e le esigenze di Mike D'Antoni, facilitando il compito di Oklahoma City. Ci pensano dunque Eric Gordon e ancora un fantastico Trevor Ariza a segnare in transizione dall'arco per tenere in linea di galleggiamento i Rockets, che battezzano Roberson e alzano spesso il pallone al ferro per Clint Capela, sempre più un fattore per gli ospiti, ma intanto OKC è entrata in ritmo al tiro da fuori, con Paul George che dimostra le sue due dimensioni di pallacanestro. Un two way player che ha bisogno dei suoi spazi in attacco, ma che non esita a tirare da tre in transizione. Sull'88 pari a inizio quarto quarto, Eric Gordon segna cinque punti consecutivi che paiono allontanare i razzi, ma Russell Westbrook risponde attaccando il ferro con continuità, segnando dal palleggio e trovando tiri liberi. Gli stessi che Harden si conquista con astuzia e che Andre Roberson fatica a convertire dopo falli deliberati su di lui. Il finale vede i Rockets sulle gambe, con i soli Capela e Ariza a combattere davvero contro una OKC che non ha intenzione di mollare. Ancora George, poi Westbrook riportano avanti la banda di Donovan, che conserva il vantaggio negli ultimi due minuti, quando Harden pasticcia ripetutamente, rallentando l'azione dei suoi. Si esalta invece Westbrook dall'altra parte, che con la sua energia è ovunque per Donovan, e chiude i conti infliggendo a Houston la terza sconfitta consecutiva.
OKC Thunder (19-15). Punti: Westbrook 31, George 24, Anthony 20, Adams 15. Rimbalzi: Adams 10. Assist: Westbrook 11.
Houston Rockets (25-7). Punti: Harden 29, Ariza e Gordon 20, Anderson 11. Rimbalzi: Capela 10. Assist: Harden 14.