Nuovo anno nuova sfida. La regular season è ormai finita e per i Cleveland Cavaliers di LeBron James l'obiettivo è ben noto: difendere il titolo vinto lo scorso anno. Per farlo però, il primo passo dovrà essere quello di battere i Pacers di Paul George, i quali possono creare diversi grattacapi alla squadra di Lue.
I precedenti stagionali parlano di tre vittorie dei Cavs a fronte di una sola di Indiana, giunta peraltro in un match senza James. I più accaniti fan del basket oltreoceano ricorderanno lo splendido incontro fra le due squadre svoltosi poche settimane fa, vinto proprio da Cleveland dopo due overtime. Con un simile spettacolo negli occhi, ci proiettiamo verso la serie con la speranza di rivedere partite simili a quella, in cui George e James firmarono rispettivamente 43 e 41 punti. Nell'analizzare i punti fondamentali delle sfide che ci attendono, partiamo dal roster che le due squadre hanno a disposizione.
I ROSTER
La rosa dei Cavs è stata oggetto di diversi dibattiti nel corso della stagione, in particolare a causa della mancanza di un centro a proteggere il ferro. I giocatori più forti li conosciamo tutti: James, Irving e Love sono gli intoccabili. Per il reparto esterni ci sono invece Korver, Smith, Shumpert e Jefferson, con l'ultimo più utile per questioni difensive e di intelligenza tattica che di semplice tiro da tre punti. Il playmaker di riserva tanto agognato da LeBron è arrivato a metà stagione ed ha il nome di Deron Williams, non proprio lo stesso di cinque anni fa. Nel reparto lunghi i più usati da coach Lue sono senz'altro Tristan Thompson e Channing Frye (oltre ovviamente a Love e James). L'assenza di un vero centro ha portato la dirigenza a cercarne uno sul mercato e dopo l'infortunio di Bogut si è deciso di puntare su Tavares, arrivato direttamente dalla D-League e noto per le sue qualità di stoppatore. Completano il roster con pochi minuti a referto Derrick Williams, Kay Felder e i due Jones (James e Dahntay).
I nomi più importanti nelle fila di Indiana sono invece quelli di Paul George, Jeff Teague e Myles Turner. Monta Ellis agisce spesso da secondo playmaker e il grande ritorno di Stephenson porta un'altra possibile soluzione come portatore di palla. Nonostante le alte percentuali dei Pacers nel tiro dall'arco dei tre punti, la rosa non è folta di tiratori. Lo shooter più puro è senz'altro Cj Miles, che ha dimostrato grande precisione quest'anno, seguito da Glenn Robison III, Aaron Brooks e Joey Young. Il reparto in cui McMillan ha più lunghezza è probabilmente quello dei lunghi: in partenza agisce Turner affiancato da Thaddeus Young (giocatore spesso sottovalutato). Dalla panchina però sono pronti ad entrare sia Lavoy Allen che Al Jefferson, non molto fortunato nella sua nuova avventura ma pur sempre in grado di fare la differenza. Gli ultimi minuti a disposizione se li spartiscono Seraphin e Christmas, che in questi playoff potrebbero non avere molte occasioni per mettersi in luce.
I SISTEMI DI GIOCO
Il gioco di Cleveland ormai è ben noto, tutto il sistema ruota intorno a LeBron James e alla sua capacità di creare situazioni di vantaggio. Infatti sia da post, alti o bassi che siano, che da isolamenti in uno contro uno, deve spesso essere raddoppiato e questo porta la difesa a muoversi con gli aiuti. Il resto lo fanno le splendidi mani del re che riesce a trovare i compagni liberi (tiratori in primis) con una facilità immensa. L'asso nella manica dei Cavs è che se James è in panchina o non trova sbocchi in attacco, ci si può affidare a Irving che dal niente riesce a tirare fuori dal cilindro canestri e opportunità per i compagni. Sempre meno palloni vengono affidati a Kevin Love in post, il quale si esprime il più delle volte come semplice tiratore. Un'altra dote dei Cavaliers è quella di attaccare spesso con azioni veloci senza dare la possibilità agli avversari di risistemarsi. Non appena prendono un rimbalzo guardano subito alla fase offensiva cercando un compagno nell'altra metà del campo pronto a segnare, sia da tre punti che vicino a canestro.
Non molto complesso anche l'attacco dei Pacers, che per avere qualche speranza di successo dovrà cavalcare il solito Paul George. Indiana cerca spesso di costringere gli avversari a cambiare sui blocchi per trovare PG in post contro un "piccolo", che può battere sia con dei fade-away poco contestati che in avvicinamento a canestro. D'altra parte i molti lunghi che la franchigia di Bird ha nel roster, aumentano il numero di possessi giocati (o comunque conclusi) vicino al tabellone. La versatilità di Turner, che si trova a suo agio nel pick and roll ma anche nelle varianti del fade e del pop, potendosi staccare dal difensore per tirare dalla media, è un'arma che spesso McMillan prova ad usare. La base dell'attacco dei Pacers rimane comunque quella di tenere un ritmo piuttosto basso, per evitare che gli avversari li puniscano in contropiede. A questo proposito, cercano spesso e volentieri di andare in lunetta anche con i propri lunghi, essendo la seconda miglior squadra in NBA per percentuali al tiro libero.
LE CHIAVI DELLA SERIE
I Cavs sono più che favoriti per la vittoria della serie, per cui Indiana avrà bisogno di un vero e proprio miracolo. Ad ogni modo, la squadra di Lue dovrà sfruttare il primo turno innanzitutto per mettere a punto una difesa decente, cosa che è mancata terribilmente questa stagione. Probabilmente per avere la certezza di battere i Pacers basterà l'ottimo attacco di Cleveland, anche perché in quest'ultimo anno la difesa della squadra di McMillan non è più quella a cui eravamo abituati. Se James è in forma (e si è anche riposato nelle ultime partite) e i compagni seguono il suo comando confermando di essere uno dei team più forti dall'arco dei tre punti, si farà difficile per gli avversari. Sarà difficile fermare Paul George ma ci aspettiamo che Lue risolva questa situazione difensiva il prima possibile, così da prepararsi per gli eventuali scontri che li attendono in semifinale di Conference.
Se dovessimo dare una percentuale alla vittoria di Indiana, difficilmente supererebbe il 10%, per questo sarà necessario il massimo sforzo da parte degli uomini di Indianapolis. Avranno bisogno innanzitutto di una difesa arcigna sul perimetro e pronta a cambiare su tutti, ma al contempo senza lasciare troppo spazio all'interno dell'area per le penetrazioni di James e Irving. Quest'ultimo aspetto è senz'altro più facile da realizzare, grazie ad un uomo sotto canestro capace di stoppare qualsiasi pallone, Myles Turner, che potrebbe scoraggiare gli attacchi dentro l'area come ha fatto Dwight Howard pochi giorni fa aiutando gli Hawks a battere i Cavaliers. Più difficile sarà limitare i tiratori perimetrali che Lue schiererà sul parquet, ecco perché Indiana dovrà prepararsi a rispondere in fase offensiva come ha fatto vedere in queste ultime uscite. L'ultimo appunto che ci permettiamo di fare ai Pacers è proprio quello di sfruttare le tante carenze avversarie in fase difensiva, fra cui la più dolente è quella della mancanza di un rim protector. Proprio per questo, è necessario attendersi un apporto maggiore dai lunghi (Turner, Jefferson e Young), che potrebbero avvantaggiarsi della maggiore stazza su Tristan Thompson e della scarsa attitudine alla difesa di Frye e Love.
DATA E ORARI
Andiamo infine a scoprire quando si svolgeranno le gare (col fuso orario italiano) fra queste due squadre, fino ad un'eventuale gara 7:
Gara 1 - Sabato 15 aprile, ore 21.00, Cleveland
Gara 2 - Martedì 18 aprile, ore 1.00, Cleveland
Gara 3 - Venerdì 21 aprile, ore 1.00, Indiana
Gara 4 - Domenica 23 aprile, ore 19 Indiana
Gara 5* - Martedì 25 aprile, orario da definire, Cleveland
Gara 6* - Giovedì 27 aprile, orario da definire, Indiana
Gara 7* - Sabato 29 aprile, orario da definire, Cleveland