Laura Dahlmeier si pone al collo la seconda medaglia d'oro nella corrente olimpiade, aggiudicandosi, dopo la sprint inaugurale, l'inseguimento. La tedesca ha il controllo assoluto di vento - anche oggi variabile da considerare - e avversarie. Parte con un margine di sicurezza - 24 secondi - ma non definitivo. Sembra prestare il fianco, con un avvio, come di consueto, a ritmo ridotto. Dahlmeier si trova ben presto nel "mucchio", ma la precisione al poligono risulta determinante. Solo Kuzmina, ben altro impatto nella gara odierna per una delle protagoniste di stagione, riesce a dare sale alla contesa, a saltare addirittura la tedesca mettendola alla frusta. Dahlmeier, dopo la sbavatura nella seconda sessione di tiro - l'unica finora - chiude la porta. 10/10 nelle successive fermate, una lucidità impressionante. Il passo aumenta, è un crescendo che pilota la fuoriclasse teutonica al titolo.
Al tramonto, Kuzmina e Bescond - strepitosa performance per la transalpina, diciannovesima nella sprint - recuperano qualcosa e si trovano in lotta per l'argento. La Kuzmina - un errore nella quarta serie, due nella precedente - si impone in volata per due decimi. Il resto del plotone è attardato, con Olsbu ben oltre il minuto. La norvegese scende dal podio dopo l'argento d'esordio, ma completa un'altra prova di buona fattura. Paga, Olsbu, le 4 imperfezioni. Quinta è Oeberg, sesta Herrmann. La tedesca conferma una condizione sci ai piedi non eccezionale. Non fa la differenza e nonostante un buon 18/20 termina sesta. Recupera sì 15 posizioni, ma da una ex fondista di spessore lecito attendersi qualcosa in più. Settima è Vitkova - due errori nel quarto poligono - poi Haecki - 17/20, dalla ventiseiesima piazza - e Eckhoff - 5 incertezze al tiro. Ultima la top ten Brorsson.
Capitolo Italia. Vittozzi e Wierer escono dalla gara con qualche rimpianto. Lisa è undicesima a circa due minuti. Tre errori nei primi dieci colpi, una lezione di tiro in piedi per rientrare in corsa, fino allo stallo di chiusura. Folata e attesa, secondi preziosi prima dell'ennesimo scivolone. Non si oscura il quinto bersaglio, Vittozzi saluta l'opportunità di entrare nelle 5. Importante ora archiviare il tutto e ripartire. Discorso similare per Wierer, "maldestra" già al via - subito 3/5, 5 errori nelle prime tre serie - straripante a discorso compromesso. Recupero e quindicesima casella in graduatoria. Quarantottesima, infine, Gontier.